Roma 2 dicembre 2006, una data che lascerà un preciso ricordo nel cuore degli italiani, una precisa sconfitta nelle menti dei sinistroidi e dei compagni di governo.
2 milioni di persone, (noi c'eravamo e possiamo confermare) che sfilano per tutta Roma in 3, anzi meglio 4, mastodontici cortei.
C’è quelle del circo Massimo targato FI AN e lega, poi quello di Fiamma Tricolore, e non mancano i giovani di Azione Giovani e di Forza Italia.
Un altro corteo invece, trova subito posto in Piazza San Giovanni, un corteo di persone che vogliono arrivare per primi per trovare posto in prima fila.
Alle 15.00 metà della piazza è già stracolma.
Le adesioni sono state molteplici.
C’è tutta Forza Italia tutta AN, la Fiamma e i rispettivi gruppi giovanili, poi i pensionati il Mis con Rauti i Radicali liberi i Nuovi Socialisti la Lega lombarda e altri gruppi secessionisti di ogni genere.
Non mancano poi i Monarchici e gruppi di diversi schieramenti dei repubblicani in ogni salsa, e più ne hai e più ne metti.
Certo è che per arrivare a due milioni, significa che l’adesione spontanea è stata veramente incisiva e partecipativa.
Silvio si fa aspettare in piazza san Giovanni, mentre Fini giuda in testa al corteo seduto su un motorino.
Frasi e motti fanno rintronare la voce in tutta la città, il più gettonato è stato sicuramente quello “E chi non salta è comunista” seguito da “ Forza e Coraggio Prodi è di Passaggio”.
Anche la goliardia non manca, c’è il carro di Viareggio con la faccia di Prodi, seguito da un carro trainato da asini con la caricatura di D’Alema e tanti altri striscioni e cartelli satirici e molto irrequieti.
Arrivati in piazza San Giovanni, una folla oceanica accoglie Silvio.
Inizia subito a Parlare Berlusconi: VOGLIAMO L’ITALIA DELLA LIBERTA’.
‘’Noi vogliamo tornare al piu’ presto al governo dell’Italia per finire il lavoro che abbiamo fatto bene per 5 anni.
Noi vogliamo l’Italia della liberta’.
Viva l’Italia, viva la liberta’ ‘’.
Con queste parole il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha chiuso il suo intervento sul palco di piazza San Giovanni.
‘’Noi abbiamo lavorato insieme per lo stesso futuro di liberta’.
Noi qui siamo gia’ il partito unitario, il partito della liberta”’ aveva detto in precedenza. ‘’Chiediamo, pretendiamo, esigiamo riconteggio di tutte le schede elettorali’’.
Berlusconi aggiunge: ‘’Le loro scuse sono ignobili, false e grottesche.
Ci accusano di aver tentato un colpo di Stato e di avere fatto dei brogli.
Li hanno fatti loro ed e’ storicamente provato che hanno insegnato a farli ai propri militanti’’.
‘’Nella nostra concezione, prima vengono gli elettori, le donne, gli uomini e solo dopo i partiti e i loro leader: la nostra idea dei partiti e’ quella che nascono dai cittadini legati ai valori: e’ il popolo che sceglie il leader non i leader che scelgono il popolo’’ ha detto ancora il presidente di Forza Italia.
Fini: Qui, come dieci anni fa, ricomincia la riscossa.
Come dieci anni fa ribadiamo che la Cdl e’ destinata a vincere e a dimostrare che la sinistra sara’ battuta, ne siamo certi’’.
Cosi’ il presidente di An Gianfranco Fini ha chiuso il suo intervento.
BOSSI A NAPOLITANO, LA GENTE VUOL TORNARE AL VOTO.
Lo dico al nostro caro presidente Napolitano.
La gente vuole andare a votare.
Questo governo delegittimato deve andare a casa.
E’ un governo vergognoso e insopportabile’’.
Lo ha detto il leader della Lega, Umberto Bossi circondato sul palco da Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini.
LE "BATTAGLIE" DI LUCA D'AMORE SUL QUOTIDIANO ON LINE "SANREMO NEWS"
Le "battaglie" di Luca D'Amore sul quotidiano “SANREMO NEWS” (http://www.sanremonews.it/), l’unico giornale “on line” regolarmente registrato in provincia di Imperia, con oltre 15.000 lettori al giorno.
CLICCA SUL LINK SEGUENTE PER LEGGERE TUTTI GLI ARTICOLI SCRITTI DA LUCA D'AMORE...
http://cdlsanremo.blogspot.com/2007/05/gli-articoli-di-luca-damore-al.html
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IL BLOG DEL CIRCOLO DELLA LIBERTA' "NOI GENTE COMUNE"
Il BLOG del CIRCOLO DELLA LIBERTA' "NOI GENTE COMUNE" è uno spazio riservato a tutti; ai nostri soci, ai soci degli altri circoli di tutta Italia, ai semplici simpatizzanti ed a coloro che ci criticano o che ci pongono delle domande.
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INTERVISTA DE "IL GIORNALE" (1 GIUGNO 2007) A MICHELA VITTORIA BRAMBILLA E SILVIO BERLUSCONI SUI NASCENTI "CIRCOLI DELLA LIBERTA'"
"Vogliamo dare voce all'Italia - spiega Michela Vittoria Brambilla, presidente nazionale dei Circoli della Libertà - essere una sorta di antenna parabolica in grado di captare quel che pensa oggi veramente la gente, mentre è immersa nel suo tran tran quotidiano".
"La domanda che pongo ai nostri lettori è una sola, ma non è di poco conto: chi non fa il politico di professione ha lo stesso diritto di parola e di opinione su quel che succede e non succede in questo Paese, oppure no?
Molti cittadini, io compresa, pensano proprio di sì; ed è appunto questa l'idea che ha fatto nascere, in tutta Italia, i Circoli della Libertà.
E continua Michela Vittoria Brambilla: "E tanto vale chiarire subito anche un'altra cosa.
Le persone che operano in questi Circoli non si considerano affatto politici avventizi o, peggio ancora, candidati mestieranti, per una politica di serie B.
Insomma, non hanno alcuna intenzione di soppiantare questo o quel politico, e chi pensa il contrario non ha proprio compreso lo spirito che muove questo movimento, che anzi ha ben altri obiettivi.
Primo tra tutti quello di raccogliere e poi trasmettere, anche alle istituzioni e ai palazzi della politica, idee, sentimenti, emozioni, e soprattutto esigenze del cittadino che non ha sul bavero i galloni della politica".
Sui Circoli della Libertà, poi, Berlusconi afferma: "Sono un'iniziativa che nasce dalla gente e che deve mettere radici in ogni nostra città e in ogni nostro paese.
Gli obiettivi che devono perseguire sono molteplici: diffondere la conoscenza di ciò che abbiamo realizzato con il nostro governo e di quello che intendiamo realizzare per completare l'opera di cambiamento e di ammodernamento di questo paese.
Un'altra importante finalità è quella di mettere insieme tutti i sostenitori del centro destra liberale e promuovere così in futuro la nascita di un grande partito della libertà.
Infine i Circoli devono fare da collettore tra le esigenze del paese reale e il mondo della politica.
Quindi nessuna sovrapposizione di ruoli con i movimenti politici, ma strumenti che, coordinati tra loro, contribuiscano alla realizzazione di quel sogno che è nella mente e nel cuore di tutti noi: vivere in un paese moderno dove nessuno debba temere che vada al potere il suo avversario politico".
"La domanda che pongo ai nostri lettori è una sola, ma non è di poco conto: chi non fa il politico di professione ha lo stesso diritto di parola e di opinione su quel che succede e non succede in questo Paese, oppure no?
Molti cittadini, io compresa, pensano proprio di sì; ed è appunto questa l'idea che ha fatto nascere, in tutta Italia, i Circoli della Libertà.
E continua Michela Vittoria Brambilla: "E tanto vale chiarire subito anche un'altra cosa.
Le persone che operano in questi Circoli non si considerano affatto politici avventizi o, peggio ancora, candidati mestieranti, per una politica di serie B.
Insomma, non hanno alcuna intenzione di soppiantare questo o quel politico, e chi pensa il contrario non ha proprio compreso lo spirito che muove questo movimento, che anzi ha ben altri obiettivi.
Primo tra tutti quello di raccogliere e poi trasmettere, anche alle istituzioni e ai palazzi della politica, idee, sentimenti, emozioni, e soprattutto esigenze del cittadino che non ha sul bavero i galloni della politica".
Sui Circoli della Libertà, poi, Berlusconi afferma: "Sono un'iniziativa che nasce dalla gente e che deve mettere radici in ogni nostra città e in ogni nostro paese.
Gli obiettivi che devono perseguire sono molteplici: diffondere la conoscenza di ciò che abbiamo realizzato con il nostro governo e di quello che intendiamo realizzare per completare l'opera di cambiamento e di ammodernamento di questo paese.
Un'altra importante finalità è quella di mettere insieme tutti i sostenitori del centro destra liberale e promuovere così in futuro la nascita di un grande partito della libertà.
Infine i Circoli devono fare da collettore tra le esigenze del paese reale e il mondo della politica.
Quindi nessuna sovrapposizione di ruoli con i movimenti politici, ma strumenti che, coordinati tra loro, contribuiscano alla realizzazione di quel sogno che è nella mente e nel cuore di tutti noi: vivere in un paese moderno dove nessuno debba temere che vada al potere il suo avversario politico".
GIARDINI A SANREMO... SCRIVICI LA TUA!!!
Questa è una recentissima foto del piccolo giardinetto recintato, attorno alla Torre Saracena, la famosa “FORTEZZA” di Piazza Eroi Sanremesi, emblema della città di Sanremo.
Incuria, sporcizia, fetori nauseabondi, siringhe, escrementi, piccioni morti che, si sa, sono portatori di molte malattie ed il tutto collocato nell’area del mercato, una delle zone centrali più importanti e più frequentate della città.
Ma non basta!
Tutt’intorno ancora, spaccio di droga, commercio abusivo, borseggi, risse, accoltellamenti…
La Torre Saracena, un simbolo della cultura e della storia di Sanremo, che è diventata, quasi per un diabolico scherzo del destino, un simbolo della decadenza e della non curanza della Sanremo d’oggi.
Collabora anche tu con noi e denuncia, anche anonimamente, questa e le tante altre nefandezze, che noi comuni cittadini siamo costretti a subire.
Scrivi SUBITO a CDLsanremo@libero.it, anche per segnalarci altri casi di degrado, che non passeranno più inosservati.
I “CHE-NE-SO”, LA PIU’ GROSSA AZIENDA DI SANREMO!
A Sanremo c’è un’azienda fantasma, probabilmente la più grande della città, che impiega centinaia di lavoratori e che ha come fine la vendita di merce col marchio contraffatto.
Una volta c’era la figura del cosiddetto “vù cumprà”, qualche collana, qualche piccolo oggetto etnico, l’impressione per il compratore che il vù cumprà avesse in qualche modo importato questi simpatici oggettini dal suo paese, ma oggi invece si assiste ad un vero e proprio smercio industrializzato, dei più disparati articoli dal marchio contraffatto.
Non più simpatici elefantini quindi, ma anche oggetti d’enorme valore!
Alla base di tutto questo ci sono delle vere e proprie organizzazioni criminali, gestite perlopiù da italiani ed i nuovi venditori abusivi, gli ex vù cumprà, non sono che l’ultimo anello di questa catena.
In un momento come questo, dove si discute tanto dei contratti di lavoro CO-CO-CO, CO-PRO ecc.., qualcuno ci può spiegare cosa sono e a chi interessano questi lavoratori?
Li vediamo il più delle volte carichi di merce come dei somari e l’impressione che ne ricaviamo tutti è che siano sfruttati da qualcuno, del resto se forse si poteva anche pensare che il vecchio vù cumprà avesse importato l’elefantino dalla sua Africa, chi può pensare oggi che il venditore abusivo abbia fabbricato artigianalmente l’orologio o la borsa?
Quindi appare chiaro a tutti che c’è qualcuno che da loro la merce e quindi da lavorare e se c’è qualcuno che da loro da lavorare, quali sono i diritti di questi lavoratori dipendenti?
Quante ore lavorano al giorno?
Hanno le ferie pagate?
Hanno i contributi versati?
Un giorno avranno la pensione?
Hanno la malattia?
Se subiscono degli infortuni restano a casa pagati?
No amici lettori, niente di tutto questo, come sappiamo tutti, questa gente lavora in nero senza nessun diritto, anzi, sono vessati e ridotti in sostanza in schiavitù (se non vendono ogni giorno un tot di merce non mangiano o passano dei guai), e come se non bastasse infrangono tutte le leggi del commercio vigenti nella nostra amata repubblica.
Ma allora com’è possibile tutto questo, il nostro non è forse uno Stato civile dotato di leggi sul commercio e di leggi sui diritti delle persone e dei lavoratori, tali da impedire un simile ed indegno scempio?
E chi deve far rispettare questi leggi?
Dov’è la Guardia di Finanza, che per 3 scontrini non battuti ti chiude l’attività?
Dov’è l’Inps, che se versi i contributi del tuo dipendente con un giorno di ritardo, ti applica pesanti sanzioni?
Dove sono i sindacati, sempre in prima fila a parlare di tutto e di più?
E CHE-NE-SO verrebbe da rispondere, ecco, questa è la vera categoria di questi lavoratori, i CHE-NE-SO, lavoratori in nero sfruttati alla luce del sole, che per lavorare commettono dei reati, ma che evidentemente non interessano a nessuno.
Si, è vero, ogni tanto sequestrano un po’ di merce e ne rimpatriano qualcuno, ma a cosa serve tutto ciò?
A niente, assolutamente a niente, per 100 borse sequestrate n’arrivano subito altre 1.000, per 10 lavoratori rimpatriati n’arrivano subito altri 100.
Noi non ci possiamo arrendere all’idea che in Italia, chi gestisce un’organizzazione criminale adita alla fabbricazione ed alla vendita di merce contraffatta, con totale sfruttamento del proprio personale di vendita, diventi miliardario, mentre chi gestisce un Bar e non batte tre caffè, si ritrovi con la serranda abbassata!
Eppure per risolvere il problema non servibbero leggi speciali, basterebbe semplicemente applicare quelle che abbiamo già!
Qualcuna delle istituzioni da noi interpellate, può darci una pubblica risposta?
CDLsanremo@libero.it
Una volta c’era la figura del cosiddetto “vù cumprà”, qualche collana, qualche piccolo oggetto etnico, l’impressione per il compratore che il vù cumprà avesse in qualche modo importato questi simpatici oggettini dal suo paese, ma oggi invece si assiste ad un vero e proprio smercio industrializzato, dei più disparati articoli dal marchio contraffatto.
Non più simpatici elefantini quindi, ma anche oggetti d’enorme valore!
Alla base di tutto questo ci sono delle vere e proprie organizzazioni criminali, gestite perlopiù da italiani ed i nuovi venditori abusivi, gli ex vù cumprà, non sono che l’ultimo anello di questa catena.
In un momento come questo, dove si discute tanto dei contratti di lavoro CO-CO-CO, CO-PRO ecc.., qualcuno ci può spiegare cosa sono e a chi interessano questi lavoratori?
Li vediamo il più delle volte carichi di merce come dei somari e l’impressione che ne ricaviamo tutti è che siano sfruttati da qualcuno, del resto se forse si poteva anche pensare che il vecchio vù cumprà avesse importato l’elefantino dalla sua Africa, chi può pensare oggi che il venditore abusivo abbia fabbricato artigianalmente l’orologio o la borsa?
Quindi appare chiaro a tutti che c’è qualcuno che da loro la merce e quindi da lavorare e se c’è qualcuno che da loro da lavorare, quali sono i diritti di questi lavoratori dipendenti?
Quante ore lavorano al giorno?
Hanno le ferie pagate?
Hanno i contributi versati?
Un giorno avranno la pensione?
Hanno la malattia?
Se subiscono degli infortuni restano a casa pagati?
No amici lettori, niente di tutto questo, come sappiamo tutti, questa gente lavora in nero senza nessun diritto, anzi, sono vessati e ridotti in sostanza in schiavitù (se non vendono ogni giorno un tot di merce non mangiano o passano dei guai), e come se non bastasse infrangono tutte le leggi del commercio vigenti nella nostra amata repubblica.
Ma allora com’è possibile tutto questo, il nostro non è forse uno Stato civile dotato di leggi sul commercio e di leggi sui diritti delle persone e dei lavoratori, tali da impedire un simile ed indegno scempio?
E chi deve far rispettare questi leggi?
Dov’è la Guardia di Finanza, che per 3 scontrini non battuti ti chiude l’attività?
Dov’è l’Inps, che se versi i contributi del tuo dipendente con un giorno di ritardo, ti applica pesanti sanzioni?
Dove sono i sindacati, sempre in prima fila a parlare di tutto e di più?
E CHE-NE-SO verrebbe da rispondere, ecco, questa è la vera categoria di questi lavoratori, i CHE-NE-SO, lavoratori in nero sfruttati alla luce del sole, che per lavorare commettono dei reati, ma che evidentemente non interessano a nessuno.
Si, è vero, ogni tanto sequestrano un po’ di merce e ne rimpatriano qualcuno, ma a cosa serve tutto ciò?
A niente, assolutamente a niente, per 100 borse sequestrate n’arrivano subito altre 1.000, per 10 lavoratori rimpatriati n’arrivano subito altri 100.
Noi non ci possiamo arrendere all’idea che in Italia, chi gestisce un’organizzazione criminale adita alla fabbricazione ed alla vendita di merce contraffatta, con totale sfruttamento del proprio personale di vendita, diventi miliardario, mentre chi gestisce un Bar e non batte tre caffè, si ritrovi con la serranda abbassata!
Eppure per risolvere il problema non servibbero leggi speciali, basterebbe semplicemente applicare quelle che abbiamo già!
Qualcuna delle istituzioni da noi interpellate, può darci una pubblica risposta?
CDLsanremo@libero.it
SANREMO: AUMENTATE ICI E SPAZZATURA!
Sanremo, grazie al clima, al Festival ed al Casinò, che ogni giorno incassa decine di milioni di vecchie lire è una delle città più fortunate e famose in tutto il mondo, con un bilancio di circa 400 miliardi di lire l’anno e solo 60 mila abitanti.
Nonostante questo, il Comune ha deciso di “battere cassa” ai cittadini ed ha inopinatamente aumentato l’ICI dal 6 al 7 per mille e come se non bastasse, tanto per gradire, ha anche aumentato la tassa per la nettezza urbana…
Tu cosa pensi di questa decisione?
CDLsanremo@libero.it
Nonostante questo, il Comune ha deciso di “battere cassa” ai cittadini ed ha inopinatamente aumentato l’ICI dal 6 al 7 per mille e come se non bastasse, tanto per gradire, ha anche aumentato la tassa per la nettezza urbana…
Tu cosa pensi di questa decisione?
CDLsanremo@libero.it
L'ITALIA CHE NON MI PIACE. QUELLA CHE SI ARRENDE.
Questo è un brano del saggio «Io amo l’Italia. Ma gli italiani la amano?» di Magdi Allam.
Oggi siamo tutti a rischio perché è venuto meno il valore fondante della nostra umanità, il valore della sacralità della vita. Nel mondo islamico il nichilismo è degenerato nel disconoscimento del diritto alla vita propria e altrui, al punto che assistiamo a dei terroristi suicidi- omicidi che si fanno esplodere addirittura dentro le moschee, nella certezza di conquistare il paradiso islamico massacrando dei fedeli musulmani che pregano il loro stesso Dio all'interno del luogo di culto di Dio. Ma, ahimè, abbiamo a che fare anche con un Occidente in preda al nichilismo e al relativismo culturale, la cui magistratura legittima questi terroristi suicidi-omicidi, i cui politici corteggiano gli estremisti islamici illudendosi che così facendo si calmeranno le acque e salveranno la pelle. Sì, è possibile che salveranno la pelle nel breve termine, ma è certo che perderanno tutto il resto, a cominciare dal diritto alla vita dei loro figli e dal bene della civiltà occidentale i cui valori sono un patrimonio dell'umanità.
La battaglia comune che ci attende, in Italia, in Occidente e nei Paesi musulmani, è essenzialmente una battaglia di idee affinché trionfino valori in grado di cementare una comune civiltà dell'uomo. Sono i valori del primato della vita, della centralità dell'individuo, del rispetto dei diritti fondamentali della persona. Che cosa ci impedisce oggi in Italia di affermare i nostri valori e la nostra identità? È solo la nostra incapacità o mancanza di volontà a risultare credibili, a far applicare le leggi e a far rispettare le istituzioni. Dobbiamo biasimare soltanto noi stessi. Sbagliano coloro che, per tenersi buoni gli estremisti islamici, per scongiurare che anche l'Italia possa essere oggetto di un attentato terroristico, finiscono per scendere a patti con loro, mercanteggiando sulle leggi dello Stato, legittimando dei fuorilegge. Mi sconcerta l'Italia che mette sullo stesso piano Bin Laden e Bush, l'attentato e la rappresaglia, il terrorismo e la guerra sferrata da chi si difende dal terrorismo.
Mi preoccupa l'Italia che manda i suoi militari e i suoi carabinieri in Iraq e poi sembra darli in pasto ai terroristi definendoli «forze di occupazione», ignorando che sono pienamente legittimati sul piano internazionale dalla risoluzione 1511 del 16 ottobre 2003, che l'Iraq è uno Stato pienamente sovrano sulla base della risoluzione 1546 dell'8 giugno 2004 e che il regime di occupazione è cessato dal 28 giugno 2004. Mi lascia perplesso l'Italia che guarda all'Onu come a un totem da venerare quando si tratta di condannare la «guerra illegale» in Iraq, dimenticando che anche gli interventi militari a cui ha partecipato in Bosnia nel 1995, in Kosovo nel 1999, a Beirut nel 1983 e nel Sinai nel 1981 sono avvenuti senza l'autorizzazione dell'Onu, eppure vengono considerati legittimi dalle forze politiche di destra e di sinistra. Mi indigna l'Italia che nobilita il terrorismo qualificandolo «resistenza», quasi gioendo per la lunga scia di sangue in Iraq perché sarebbe la prova della «guerra civile». Ma soprattutto provo orrore per l'Italia che è intollerante nei confronti di se stessa, della propria identità nazionale, dei propri valori.
L'Italia ammalata di intolleranza schizofrenica, che si tramuta in un omicidio- suicidio dell'anima prima ancora che del corpo. L'Italia che ripudia parte di sé, che usa la violenza verbale e fisica per aggredire se stessa, che esulta «dieci, cento, mille Nassiriya», che ha trasformato la festa della Liberazione nella giornata nella disunione nazionale, che innalza differenti vessilli partigiani ma quasi si vergogna di marciare unita all'insegna del tricolore. L'Italia che brucia le bandiere dell'America, che l'ha liberata, e di Israele figlia dell'Olocausto, che ha alimentato. L'Italia dell'islamicamente corretto che si fa in quattro per condannare le vignette su Maometto, ma tace sull'oltraggio a Gesù. L'Italia che deve ancora imparare ad amarsi, rispettarsi, fare il proprio bene. Noi vogliamo unire la nostra voce a quella del papa Benedetto XVI contro la «anticultura della morte» e la «cosificazione dell'uomo». Vogliamo dar corpo e forza al «Movimento per la vita e la libertà» che unisca cristiani, laici e musulmani di buonsenso nella battaglia per i valori umani universali. Diciamo no al relativismo culturale ed etico, no al negazionismo e al revisionismo storico, no al nichilismo valoriale e ideologico, no al multiculturalismo e all'assimilazionismo.
Diciamo sì alla sacralità della vita di tutti, sì al valore fondamentale della libertà, sì alla centralità della persona, sì a un'identità forte e condivisa.Io, che non sono cristiano, riconosco che la parabola di Gesù è la più adeguata a raffigurare la realtà odierna e il compito che ci attende. Nel Vangelo secondo Matteo si legge: «Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti coloro che vendevano e compravano nel tempio, rovesciando i tavoli dei cambiavalute e i banchi di quelli che vendevano le colombe. E disse loro: "Sta scritto: la mia casa sarà chiamata casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri"». Ecco: i templi dell'Occidente e dell'Islam sono stati trasformati in una spelonca di ladri e devono essere liberati da coloro che per ignoranza, ingenuità, paura, viltà, ipocrisia, cinismo, avidità, fanatismo, odio e ideologismo hanno venduto l'anima e se stessi a un nemico interno e a un nemico esterno.
Dunque, seguiamo l'esempio di Gesù: cacciamo i mercanti dal tempio! Questo non è il tempo del compromesso, perché non si mercanteggia sulla vita e sulla libertà. Questo non è il tempo del dialogo, perché non si devono legittimare i predicatori d'odio. Questo non è il tempo della pace, perché dobbiamo prima liberarci dei burattinai del terrore che ci hanno dichiarato guerra. Questo è il tempo della chiarezza, perché o si sta dalla parte della vita e della libertà o si sta dalla parte della morte e della tirannia. Questo è il tempo della fermezza, perché solo difendendo senza se e senza ma la sacralità della vita, tuteleremo la libertà. Questo è il tempo di cacciare i cacciare i mercanti dal tempio, perché se non lo facciamo noi, se non lo facciamo ora, noi soccomberemo e con noi morirà la civiltà umana. Rimbocchiamoci le maniche, diamoci la mano e collaboriamo insieme per salvare l'Italia, l'Occidente e l'Islam.
Oggi siamo tutti a rischio perché è venuto meno il valore fondante della nostra umanità, il valore della sacralità della vita. Nel mondo islamico il nichilismo è degenerato nel disconoscimento del diritto alla vita propria e altrui, al punto che assistiamo a dei terroristi suicidi- omicidi che si fanno esplodere addirittura dentro le moschee, nella certezza di conquistare il paradiso islamico massacrando dei fedeli musulmani che pregano il loro stesso Dio all'interno del luogo di culto di Dio. Ma, ahimè, abbiamo a che fare anche con un Occidente in preda al nichilismo e al relativismo culturale, la cui magistratura legittima questi terroristi suicidi-omicidi, i cui politici corteggiano gli estremisti islamici illudendosi che così facendo si calmeranno le acque e salveranno la pelle. Sì, è possibile che salveranno la pelle nel breve termine, ma è certo che perderanno tutto il resto, a cominciare dal diritto alla vita dei loro figli e dal bene della civiltà occidentale i cui valori sono un patrimonio dell'umanità.
La battaglia comune che ci attende, in Italia, in Occidente e nei Paesi musulmani, è essenzialmente una battaglia di idee affinché trionfino valori in grado di cementare una comune civiltà dell'uomo. Sono i valori del primato della vita, della centralità dell'individuo, del rispetto dei diritti fondamentali della persona. Che cosa ci impedisce oggi in Italia di affermare i nostri valori e la nostra identità? È solo la nostra incapacità o mancanza di volontà a risultare credibili, a far applicare le leggi e a far rispettare le istituzioni. Dobbiamo biasimare soltanto noi stessi. Sbagliano coloro che, per tenersi buoni gli estremisti islamici, per scongiurare che anche l'Italia possa essere oggetto di un attentato terroristico, finiscono per scendere a patti con loro, mercanteggiando sulle leggi dello Stato, legittimando dei fuorilegge. Mi sconcerta l'Italia che mette sullo stesso piano Bin Laden e Bush, l'attentato e la rappresaglia, il terrorismo e la guerra sferrata da chi si difende dal terrorismo.
Mi preoccupa l'Italia che manda i suoi militari e i suoi carabinieri in Iraq e poi sembra darli in pasto ai terroristi definendoli «forze di occupazione», ignorando che sono pienamente legittimati sul piano internazionale dalla risoluzione 1511 del 16 ottobre 2003, che l'Iraq è uno Stato pienamente sovrano sulla base della risoluzione 1546 dell'8 giugno 2004 e che il regime di occupazione è cessato dal 28 giugno 2004. Mi lascia perplesso l'Italia che guarda all'Onu come a un totem da venerare quando si tratta di condannare la «guerra illegale» in Iraq, dimenticando che anche gli interventi militari a cui ha partecipato in Bosnia nel 1995, in Kosovo nel 1999, a Beirut nel 1983 e nel Sinai nel 1981 sono avvenuti senza l'autorizzazione dell'Onu, eppure vengono considerati legittimi dalle forze politiche di destra e di sinistra. Mi indigna l'Italia che nobilita il terrorismo qualificandolo «resistenza», quasi gioendo per la lunga scia di sangue in Iraq perché sarebbe la prova della «guerra civile». Ma soprattutto provo orrore per l'Italia che è intollerante nei confronti di se stessa, della propria identità nazionale, dei propri valori.
L'Italia ammalata di intolleranza schizofrenica, che si tramuta in un omicidio- suicidio dell'anima prima ancora che del corpo. L'Italia che ripudia parte di sé, che usa la violenza verbale e fisica per aggredire se stessa, che esulta «dieci, cento, mille Nassiriya», che ha trasformato la festa della Liberazione nella giornata nella disunione nazionale, che innalza differenti vessilli partigiani ma quasi si vergogna di marciare unita all'insegna del tricolore. L'Italia che brucia le bandiere dell'America, che l'ha liberata, e di Israele figlia dell'Olocausto, che ha alimentato. L'Italia dell'islamicamente corretto che si fa in quattro per condannare le vignette su Maometto, ma tace sull'oltraggio a Gesù. L'Italia che deve ancora imparare ad amarsi, rispettarsi, fare il proprio bene. Noi vogliamo unire la nostra voce a quella del papa Benedetto XVI contro la «anticultura della morte» e la «cosificazione dell'uomo». Vogliamo dar corpo e forza al «Movimento per la vita e la libertà» che unisca cristiani, laici e musulmani di buonsenso nella battaglia per i valori umani universali. Diciamo no al relativismo culturale ed etico, no al negazionismo e al revisionismo storico, no al nichilismo valoriale e ideologico, no al multiculturalismo e all'assimilazionismo.
Diciamo sì alla sacralità della vita di tutti, sì al valore fondamentale della libertà, sì alla centralità della persona, sì a un'identità forte e condivisa.Io, che non sono cristiano, riconosco che la parabola di Gesù è la più adeguata a raffigurare la realtà odierna e il compito che ci attende. Nel Vangelo secondo Matteo si legge: «Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti coloro che vendevano e compravano nel tempio, rovesciando i tavoli dei cambiavalute e i banchi di quelli che vendevano le colombe. E disse loro: "Sta scritto: la mia casa sarà chiamata casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri"». Ecco: i templi dell'Occidente e dell'Islam sono stati trasformati in una spelonca di ladri e devono essere liberati da coloro che per ignoranza, ingenuità, paura, viltà, ipocrisia, cinismo, avidità, fanatismo, odio e ideologismo hanno venduto l'anima e se stessi a un nemico interno e a un nemico esterno.
Dunque, seguiamo l'esempio di Gesù: cacciamo i mercanti dal tempio! Questo non è il tempo del compromesso, perché non si mercanteggia sulla vita e sulla libertà. Questo non è il tempo del dialogo, perché non si devono legittimare i predicatori d'odio. Questo non è il tempo della pace, perché dobbiamo prima liberarci dei burattinai del terrore che ci hanno dichiarato guerra. Questo è il tempo della chiarezza, perché o si sta dalla parte della vita e della libertà o si sta dalla parte della morte e della tirannia. Questo è il tempo della fermezza, perché solo difendendo senza se e senza ma la sacralità della vita, tuteleremo la libertà. Questo è il tempo di cacciare i cacciare i mercanti dal tempio, perché se non lo facciamo noi, se non lo facciamo ora, noi soccomberemo e con noi morirà la civiltà umana. Rimbocchiamoci le maniche, diamoci la mano e collaboriamo insieme per salvare l'Italia, l'Occidente e l'Islam.
LE "BATTAGLIE" DI LUCA D'AMORE SUL QUOTIDIANO ON LINE "SANREMO NEWS"
IN RISPOSTA AL COMUNICATO STAMPA DELLA LEGA NORD
14 Novembre 2007
La Lega Nord di Sanremo punta il dito contro i Circoli della Libertà, sostenendo che gran parte dei parlamentari di riferimento degli stessi Circoli, hanno votato a favore della legge sull’indulto.
Questa la replica di Luca D’Amore…
Egregio Direttore
Rispondo al comunicato stampa della LEGA NORD, poiché lo stesso si rivolge direttamente ai Circoli.
Amici della Lega, voi sapete benissimo che mi sono sempre impegnato, da comune cittadino, prima con l’associazione LA FORTEZZA e poi con i Circoli della Libertà, sul fronte della SICUREZZA e della LEGALITA’.
La “Manifestazione per la sicurezza e contro l’illegalità” del 28 Aprile scorso ad esempio, organizzata dal comitato SANREMO SICURA di cui faccio parte, ci ha visto uniti per cercare di migliorare la nostra città e come non darvi merito sul fatto che voi eravate l’unico partito UFFICIALMENTE PRESENTE, con una numerosissima rappresentanza e con l’Euro Parlamentare Borghezio.
E’ vero poi quello che affermate sull’indulto, ma noi dei Circoli non ne siamo minimamente responsabili e quindi non è affatto giusto accostare il nostro nome a quella legge e ai danni che ha provocato.
Perché quindi cercare di screditare il nostro lavoro ed aprire un’inutile polemica?
Voi parlate di parlamentari di riferimento, ma noi possiamo anche invitarvi alla coerenza e considerato che i partiti vostri alleati hanno causato, danni così rilevanti al tessuto sociale, non dovreste mai più allearvi con gli stessi…
Non crediamo poi di imitare nessuna iniziativa della Lega Nord.
Battersi per la sicurezza e la legalità della propria città non è un’esclusiva di nessun partito, ma un preciso dovere per ogni cittadino e riteniamo che le nostre iniziative ed anche, perché no, una sana e costruttiva “concorrenza” tra le forze politiche, possa solo portare vantaggi alla nostra città.
Luca D’Amore – presidente Circolo della Libertà “NOI GENTE COMUNE”
14 Novembre 2007
La Lega Nord di Sanremo punta il dito contro i Circoli della Libertà, sostenendo che gran parte dei parlamentari di riferimento degli stessi Circoli, hanno votato a favore della legge sull’indulto.
Questa la replica di Luca D’Amore…
Egregio Direttore
Rispondo al comunicato stampa della LEGA NORD, poiché lo stesso si rivolge direttamente ai Circoli.
Amici della Lega, voi sapete benissimo che mi sono sempre impegnato, da comune cittadino, prima con l’associazione LA FORTEZZA e poi con i Circoli della Libertà, sul fronte della SICUREZZA e della LEGALITA’.
La “Manifestazione per la sicurezza e contro l’illegalità” del 28 Aprile scorso ad esempio, organizzata dal comitato SANREMO SICURA di cui faccio parte, ci ha visto uniti per cercare di migliorare la nostra città e come non darvi merito sul fatto che voi eravate l’unico partito UFFICIALMENTE PRESENTE, con una numerosissima rappresentanza e con l’Euro Parlamentare Borghezio.
E’ vero poi quello che affermate sull’indulto, ma noi dei Circoli non ne siamo minimamente responsabili e quindi non è affatto giusto accostare il nostro nome a quella legge e ai danni che ha provocato.
Perché quindi cercare di screditare il nostro lavoro ed aprire un’inutile polemica?
Voi parlate di parlamentari di riferimento, ma noi possiamo anche invitarvi alla coerenza e considerato che i partiti vostri alleati hanno causato, danni così rilevanti al tessuto sociale, non dovreste mai più allearvi con gli stessi…
Non crediamo poi di imitare nessuna iniziativa della Lega Nord.
Battersi per la sicurezza e la legalità della propria città non è un’esclusiva di nessun partito, ma un preciso dovere per ogni cittadino e riteniamo che le nostre iniziative ed anche, perché no, una sana e costruttiva “concorrenza” tra le forze politiche, possa solo portare vantaggi alla nostra città.
Luca D’Amore – presidente Circolo della Libertà “NOI GENTE COMUNE”
4° ANNIVERSARIO STRAGE DI NASSIRIYA
12 Novembre 2007
Luca D’Amore in occasione del 4° anniversario della strage di Nassirya, scrive al Direttore di Sanremo News Carlo Alessi, facendo un singolare e significativa proposta ai lettori
Egregio Direttore
Oggi, 12 novembre 2007 è il quarto anniversario della strage di Nassiriya.
Il Circolo della Libertà “NOI GENTE COMUNE” propone ai lettori di Sanremo News, di far passare sul proprio computer il seguente video trasmesso su YouTube, in memoria delle persone tragicamente coinvolte nell’attentato, ciccando sull’indirizzo
http://youtube.com/watch?v=K7fkyD1Z9xU
e visibile anche sul nostro sito
http://www.cdlsanremo.blogspot.com/
Alle ore 10:45, un camion cisterna pieno di eslosivo scoppiò davanti la base militare italiana, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra militari e civili.
Il tentativo di Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base "Maestrale", di fermare, con il mitragliatore pesante in dotazione, i due kamikaze che erano alla guida del camion risultò vano, anzi, gli attentatori risposero al fuoco con i kalashnikov.
Nella tremenda esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla, che si trovava sul luogo per girare un documentario sui soldati italiani in missione.
L'attentato provocò 28 morti, 19 italiani e 9 iracheni.
Gli italiani sono
i carabinieri
Sottotenente Giovanni Cavallaro
Sottotenente Enzo Fregosi
Sottotenente Filippo Merlino
Sottotenente Alfonso Trincone
Maresciallo aiutante Massimiliano Bruno, (Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte)
Maresciallo aiutante Alfio Ragazzi, (Medaglia d'Oro di Benemerito della cultura e dell'arte)
Maresciallo capo Daniele Ghione
Brigadiere Giuseppe Coletta
Brigadiere Ivan Ghitti
Vice brigadiere Domenico Intravaia
Appuntato Horatio Majorana
Appuntato Andrea Filippa
i militari dell'esercito
Capitano Massimo Ficuciello
Maresciallo capo Silvio Olla
Caporal maggiore capo scelto Emanuele Ferraro
Primo caporal maggiore Alessandro Carrisi
Caporal maggiore Pietro Petrucci
i civili
Dottor Stefano Rolla (regista)
Signor Marco Beci (cooperatore internazionale)
Inoltre provocò circa 140 feriti.
I militari caduti appartenevano alle brigate San Marco, Folgore, Trieste, Savoia, Trasimeno.
Sono morti anche alcuni appartenenti alla brigata Sassari che stavano scortando la troupe cinematografica di Stefano Rolla e 3 militari del 6° Reggimento Trasporti della Brigata Logistica di Proiezione, che stavano scortando il cooperatore internazionale Marco Beci.
La camera ardente per tutti gli italiani morti venne allestita nel Sacrario delle Bandiere del Vittoriano, dove fu oggetto di un lungo pellegrinaggio di cittadini.
I funerali di Stato si svolsero il 18 novembre 2003 nella basilica di San Paolo fuori le mura, a Roma, officiati dal cardinale Camillo Ruini, alla presenza delle più alte autorità dello Stato, e con vasta e commossa partecipazione popolare; le salme giunsero nella basilica scortati da 40 corazzieri a cavallo.
Per quel giorno fu proclamato il lutto nazionale.
Dopo le ultime preoccupanti aggressioni, subite anche a Sanremo dall’Arma dei Carabinieri, il Circolo della Libertà “NOI GENTE COMUNE” si sente in dovere di ringraziare, per il loro prezioso lavoro, tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine.Lunedì 12 alle ore 18 saremo presenti, con una nostra delegazione, alla Santa Messa di Requiem per i Caduti di Nassiriya, che si terrà nella Chiesa dei Frati Minori Cappuccini in Sanremo (Corso Matteotti).
1-10-100-1000 NASSIRIYA!
30 Ottobre 2007
Luca D’Amore risponde ad un lettore contrario alla tesi che i Carabinieri sono ormai fuori moda…
Egregio Direttore
Rispondo al sig. M. M. (perché non firmarsi per intero, di cosa si ha paura?) in quanto direttamente preso in causa.
Finché la sinistra continuerà a credere che i Carabinieri siano il braccio armato della borghesia e chi sbaglia e delinque sia invece vittima della società, non ne verremo mai fuori e proprio per questo motivo resto fermamente dell’idea che i Carabinieri, come simbolo per “eccellenza” dell’Ordine, siano ormai passati di moda in una società come la nostra, drogata, senza rispetto e senza dignità!
Come spiega Lei che un’aula del Senato sia stata intitolata a Carlo Giuliani?
Una persona che, non dimentichiamolo, stava per colpire a volto coperto con un’estintore, una camionetta dei Carabinieri…
Come spiega il fatto che ad ogni manifestazione della sinistra siano presenti i soliti estremisti, oggi al governo, che intonano canti come “1-10-100-1000 Nassiriya”, offendendo la memoria di quei Carabinieri, che sono tragicamente caduti in un attentato?
Ricordo che l’attentato avvenne il 12 novembre 2003, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base militare italiana, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di 28 persone tra militari e civili, 19 italiani e 9 iraqueni.
Come possiamo accettare quindi che un’aula del senato e poltrone del parlamento, siano occupate da persone che “odiano” l’arma?
Lei si sente degnamente rappresentato da queste persone?
Io no, assolutamente no, mi vergogno di questa situazione e come me tanti altri cittadini ed invito tutti ad esporre dalla propria casa il 12 novembre, in occasione del 4° anniversario della strage di Nassiriya, la bandiera italiana ed uno striscione con scritto 1-10-100-1000 GRAZIE, in segno di solidarietà a quello che i Carabinieri hanno fatto e fanno per la società civile.
P.S. Qualcuno ha poi scritto, che ad urlare erano solo 5-6 ragazzotti, magari clienti dello spacciatore arrestato!
Scusate l’ignoranza, ma questo cambia qualcosa?
Di questo ci dobbiamo forse consolare e rassicurare?
Luca D’Amore
http://www.rivieranews.it/it/internal.php?cat_code=9
CARABINIERI CRITICATI DA PASSANTI PER ARRESTO SPACCIATORE
29 Ottobre 2007
Luca D’Amore interviene sul “caso” dei Carabinieri, criticati da alcuni passanti, mentre arrestano uno spacciatore di droga
Egregio Direttore
Quanto ho appena letto sul suo giornale ha davvero dell’incredibile!!!
I Carabinieri hanno arrestato in Piazza Colombo un nordafricano, mentre spacciava alcune dosi di hascics e cocaina e sono stati aspramente “criticati” da alcuni passanti, che hanno energicamente difeso il “povero immigrato spacciatore”, anche se lo stesso, nelle fasi dell’arresto, si è addirittura opposto ai militari con calci e pugni!
Mi tocco per vedere se ci sono!!!
Che i Carabinieri non vanno più di moda, l’avevamo già capito quando il governo Prodi ha intitolato un’aula del Senato a Carlo Giuliani, colui che durante il G8 di Genova ha purtroppo perso la vita nell’”eroico” tentativo di lanciare un’estintore ad una camionetta dei militi, ma che adesso si arrivi anche a criticare i Carabinieri, mentre arrestano uno spacciatore di droga, che da in escandescenza, allora stiamo veramente toccando il fondo!
Giuro che non credevo ai miei occhi, ho dovuto leggere e rileggere la notizia più volte, pensavo fosse uno scherzo di carnevale, ma poi guardando il calendario…
E’ così amici lettori di Sanremo News, il mondo non è più dei giusti, degli onesti, di coloro che rispettano la legge e le regole della nostra società, il mondo ormai è il loro, degli spacciatori, di coloro che si mettono alla guida ubriachi o carichi di droga o che ammazzano l’ex fidanzata con 44 coltellate, come Luca Delfino, che presto vedrà riconosciuta la sua infermità mentale e che girerà nuovamente per le nostre strade…
La legge punisce severamente i giusti, provate a non pagare una semplice multa e ve ne accorgerete, ma se spacciate o uccidete, nessun problema, sarete difesi da fior di avvocati ed in più avrete anche la solidarietà di tanti “comuni cittadini” (avrei un’altra definizione più appropriata, ma siccome Sanremo News è letto anche da minori…), che prenderanno le vostre difese…
Luca D’Amore – Presidente del Circolo della Libertà “NOI GENTE COMUNE”
http://www.rivieranews.it/it/internal.php?cat_code=9
CONTROLLI DEI VIGILI AL GAZEBO
16 Ottobre 2007
Luca D’Amore scrive al Direttore di Sanremo News, che i controlli chiesti sono puntualmente arrivati…
Egregio Direttore
Le scrivo in merito al GAZEBO, che abbiamo organizzato la scorsa settimana a Sanremo, come Circolo della Libertà “NOI GENTE COMUNE”, in diretta con la TV DELLA LIBERTA’.
Ci sono stati tanti interventi della gente, alcuni anche molto critici nei confronti dell’attuale amministrazione e si è parlato soprattutto di legalità.
Sono stati chiesti più controlli e più attenzioni da parte del comune ed i controlli sono in effetti puntualmente arrivati…
A chi?
Ma a noi!!!
Si, a noi, il comune ha mandato i vigili urbani a verificare se il nostro GAZEBO fosse perfettamente in regola con i permessi e tutto mentre a poche decine di metri, continuavano a lavorare indisturbati i soliti venditori abusivi…
Danno più fastidio quindi i cittadini che si lamentano in maniera civile e democratica, piuttosto che coloro che contravvengono la legge e tutte le vigenti regole del commercio…
Questa è l’Italia, non scandalizziamoci!!!
La brava gente non va più di moda…
Luca D’Amore
P.S. Lo stesso giorno, venerdì 12, noi cittadini abitanti in zona Pian di Poma, siamo stati bruscamente svegliati alle 5 del mattino, da canti e litanie varie, amplificati da potenti megafoni, provenienti dall’addiacente campo sportivo…
Il comune ha infatti concesso, a totale insaputa della gente, l'area ai Musulmani per la fine del ramadam, ma chi non è Musulmano e deve alzarsi alle 7 per andare al lavoro è giusto che debba subire questo "regalo"?
Non c’è un qualche regolamento, che impedisce di manifestare alle 5 del mattino?Qualcuno ci aiuti, perché non vorremmo diventasse una prassi…
ALTERCO CARIDI-MORONI
26 Settembre 2006
Luca D'Amore, Presidente del 'Circolo della Libertà' di Sanremo, scrive al Direttore Carlo Alessi per descrivere nuovamente l'alterco di ieri tra Massimiliano Moroni e Maurizio Caridi, durante la protesta della Foce
Egregio Direttore,
Le scrivo in quanto testimone oculare, dell’alterco di ieri tra il Presidente di Sanremo Promotion Caridi ed il Presidente della seconda circoscrizione Moroni.
Le dichiarazioni rilasciate ai media da Caridi, sono assolutamente pretestuose ed infondate.
Non è affatto vero che noi manifestanti, ricordo che mi sto riferendo alla manifestazione che contestava la nuova segnaletica della foce, abbiamo intralciato il traffico o causato problemi.
Le forze dell’ordine erano presenti in una numerosa delegazione e c’è stata una totale collaborazione con loro; i nostri passaggi sulle strisce pedonali, sono stati gestiti con cadenze e tempi tali, da lasciare fluire il traffico, nella maniera più regolare possibile.
Le risposte più sincere, come capita sempre in questi casi, le ha comunque rilasciate la gente comune.
Basta infatti riguardare il TG RIVIERA DEI FIORI di ieri, martedì 25 settembre, ed ascoltare quello che hanno detto gli intervistati, al giornalista Alberto Guasco.
Prima di tutto durante l’alterco Caridi-Moroni si sentono persone che dicono “Moroni è l’unico che fa qualcosa” e questo credo nessuno lo possa mettere in dubbio, Moroni è sempre in prima linea con noi gente comune e senza fare troppi “calcoli” di tipo politico, ricordate la manifestazione per la sicurezza… a buon intenditor…
Poi, fatto non trascurabile, ascoltate l’intervista fatta ad una commerciante della zona, che vive tutti i giorni e per ore e ore davanti alla “famigerata” nuova segnaletica, ebbene, la commerciante lamenta il fatto che il disagio più grosso è quello causato alle autoambulanze, spesso imbottigliate nelle nuove corsie, che non lasciano loro vie di fuga, nei momenti di maggior traffico.
Ecco, questo è un qualcosa che deve farci molto riflettere, qui non è in gioco solo la nostra sicurezza, ma anche la nostra vita ed auspico che Caridi esterni il suo fervore non solo contro Moroni, che si permette di manifestare per noi cittadini, ma anche contro la sua maggioranza, che mette in serio pericolo la nostra vita.
Luca D’Amore
LA LEGGE “NON” E’ UGUALE PER TUTTI…
27 Agosto 2007
Luca D’Amore scrive al Direttore di SANREMO NEWS, che a Sanremo ci sono alcune zone “franche”, dove la legge non è per niente rispettata…
Egregio Direttore
Le scrivo sulla base delle tante e-mail di protesta ricevute dal mio CIRCOLO DELLA LIBERTA’ e dal suo giornale, su quanto sta succedendo in alcune zone della nostra povera città “ideale”.
Da un punto di vista prettamente teorico la legge della nostra amata Repubblica, dovrebbe essere applicata indistintamente su tutto il territorio italiano e dovrebbe quindi essere ugualmente rispettata, sia dai cittadini italiani, sia dagli extracomunitari.
Assistiamo invece e Sanremo n’è un chiarissimo esempio, alla creazione di zone “franche”, dove la legge non è per niente rispettata e non soltanto per quanto concerne la vendita di droga o di merce col marchio contraffatto, ma anche con la creazione di vere e proprie attività “regolari”, che poi non rispettano minimante le vigenti leggi e regole del commercio.
Ci sono arrivate “copie” di denunce particolarmente documentate!
Io come cittadino italiano devo pagare onestamente e regolarmente le tasse, quando ho sbagliato sono stato severamente punito, al punto di dovermi anche ammalare e passare e far passare degli anni d’inferno a me ad ai miei familiari, mia moglie per un’attività commerciale che si è rivelata fallimentare, si è lo stesso ritrovata “addosso” le “cure” e le “attenzioni” dell’agenzia delle entrate e nonostante avesse avuto solo gravi perdite, ha dovuto “accettare” di pagare profumatamente, secondo i famigerati studi di settore, su guadagni che non ha mai avuto!
E tutto questo quando sotto i nostri occhi aprono attività gestite da extracomunitari che non rispettano le leggi o che poi si rivelano solo di copertura al mercato della droga o della contraffazione o che sono causa di gravi problemi d’ordine pubblico nelle zone d’apertura, poiché frequentate da gente, che non ha la più pallida idea di cosa significhi il rispetto del prossimo e delle regole di civile convivenza.
Bivacchi, risse, pisciatoi a cielo aperto, spaccio di droga, urla, schiamazzi, discariche a cielo aperto, insulti e lanci di bottiglie contro le finestre dei cittadini italiani che “osano” lamentarsi.
E’ questa la città ideale, la famosa “rinascita”, che ci prospettava il sig. Sindaco nella sua campagna elettorale?
E’ questo lo Stato modello, dal quale siamo costantemente chiamati a fare sacrifici?
Sono questi i preziosi ed esclusivi “servizi” che lo Stato italiano ed il comune di Sanremo ci rendono, con le nostre tasse?
Come cittadino e come Presidente del CIRCOLO DELLA LIBERTA’ “NOI GENTE COMUNE”, non posso che “ringraziare” per tutto il bello che riceviamo, a nome mio e a nome di tutti i miei associati.
Grazie, grazie davvero, felici ed orgogliosi d’essere italiani e sanremesi o sanremaschi!
Luca D’Amore
PIENA SOLIDARIETA’ ALLA FAMIGLIA DI MARIA ANTONIETTA
13 Agosto 2007
Venerdì 10 Agosto 2007, Sanremo, Via Volta, pieno centro cittadino, ore 14,30, Maria Antonietta Multari viene barbaramente sgozzata da Luca Delfino, già assassino di un’altra ragazza e libero di ancora di agire e di uccidere, grazie ai provvedimenti della magistratura…
Questa la lettera di Luca D’Amore al Direttore Carlo Alessi…
Egregio Direttore
L’Associazione LA FORTEZZA di Sanremo esprime piena solidarietà alla famiglia di Maria Antonietta Multari e a quanto pubblicamente dichiarato dalla povera mamma nei confronti della magistratura.
Come può un magistrato della Repubblica Italiana, che paghiamo profumatamente noi coi nostri soldi, trovare un cavillo burocratico, che gli permette si scarcerare “allegramente” un pericoloso assassino?
Come possono le istituzioni non prendere minimamente in considerazione le continue denunce e diffide fatte dalla famiglia Multari, dopo aver subito pesanti minacce da una persona che aveva già sgozzato una ragazza?
Cosa possono fare le tante famiglie che si trovano in condizioni analoghe e similmente disperate?
A cosa serve denunciare fatti simili se poi non si è minimamente tutelati?
Noi non abbiamo davvero parole ed invochiamo giustizia, invochiamo per casi simili la pena di morte, ma sappiamo che qualche bravo avvocato in cerca di pubblicità e notorietà, riuscirà a far riconoscere il Delfino infermo di mente e dopo qualche anno passato in qualche comoda comunità di recupero, il Delfino sarà di nuovo libero, con tutta la facoltà di sgozzare una terza e forse una quarta ragazza, chissà…
Questa è l’Italia, questa è la giustizia italiana, questi siamo noi, questo è il nostro paese, dove viviamo, cresciamo, lavoriamo, un paese dove un’aula del senato viene intitolata ad una persona, Carlo Giuliani, che stava tirando un estintore in testa ad un Carabiniere, ed allora dovremmo forse ancora stupirci di qualcosa?
Dobbiamo stupirci se il Delfino era libero, se poteva continuare in tutta tranquillità a molestare le persone, dobbiamo stupirci se in giro ci sono tanti potenziali “Delfini” e tante famiglie disperate?
No amici lettori, non dobbiamo stupirci più di niente, fino a quando saremo governati da una classe d’inetti, d’incapaci, di arrivisti, di garantisti, di buonisti, l’unica strada percorribile è quella di armarsi e di difendersi da soli.
Luca D’Amore
OGGI RICORRE IL 400° ANNIVERSARIO!
7 Agosto 2007
7 Agosto 2007, ricorre oggi il 400° anniversario dal giorno in cui il Consiglio Comunale di Sanremo, 7 Agosto 1607, proclamò come solenne festività cittadina, la vittoria della Parà.
Questo l’articolo di Luca D’Amore su Sanremo News.
Egregio Direttore
Il 7 Agosto 1543 il podestà Luca Spinola guidò valorosi combattenti Sanremesi, alla vittoria contro l’unione della gigantesca armata turca, capeggiata da Ariadeno detto Barbarossa e la flotta dei pirati barbareschi provenienti dall’Africa settentrionale.
Lottando strenuamente e con coraggio i nostri avi si conquistarono la libertà nella dura battaglia della Parà presso Verezzo, dove fu anche eretta nel luogo dello scontro, una grande Croce tuttora esistente (nella foto).
Il 7 Agosto 1607 quello storico giorno fu proclamato festività cittadina ed oggi ricorre il 400° annivesario…
La nostra Associazione “LA FORTEZZA” ricorderà il glorioso evento, Sabato 11 agosto 2007 con la consegna presso Villa Nobel (ore 11), dei premi SPINOLA e BARBAROSSA…
Luca D’Amore
CONSAPEVOLEZZA RAGGIUNTA… ERA ORA!!!
30 Luglio 2007
Due agenti della Guardia di Finanza, nel corso di un normale controllo in Piazza Eroi Sanremesi, vengono aggrediti da un centinaio di nordafricani…
Questa la lettera di Luca D’Amore al direttore di Sanremo News…
Egregio Direttore
Le scrivo per porle una semplice domanda e di conseguenza pongo lo stesso quesito anche ai suoi lettori.
Il 28 Aprile 2007, la nostra associazione LA FORTEZZA, in collaborazione con la seconda circoscrizione di Sanremo, la Lega Nord con i Giovani Padani, il rappresentante dei giovani di Forza Italia ed il sindacato di Polizia COISP, ha organizzato una manifestazione per la SICUREZZA e contro l’ILLEGALITA’.
La manifestazione molto sentita dalla gente comune è stata di fatto “boicottata” dalla maggioranza delle istituzioni, forze sociali, forze politiche, ecc.., oltre che ampiamente “mistificata” da alcuni organi di informazione.
Adesso, improvvisamente, dopo l’aggressione dei due agenti della Guardia di Finanza da parte dei nordafricani, ecco che tutti quelli che ci avevano “boicottati” ed addirittura “sbeffeggiati” sulla non riuscita della manifestazione, si ergono a paladini della sicurezza della nostra città e si rendono finalmente consapevoli, che a Sanremo esiste anche un problema sicurezza!
Ma guarda un po’!
Si vede che in questi ultimi anni, tutti questi illustri personaggi non vivevano nella città dei fiori o forse frequentavano solo i salotti buoni dell’alta aristocrazia…
Non le sembra quindi l’ennesima preso in giro ai danni della gente comune?
Luca D’Amore
MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO L’ESODO E LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI IN MEDIO ORIENTE, PER LA LIBERTA’ RELIGIOSA DEL MONDO
27 Giugno 2007
L’Associazione LA FORTEZZA aderisce alla grande “Manifestazione nazionale contro l’esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo”, promossa da Magdi Allam e che si terrà a Roma mercoledì 4 Luglio.
Questo l’appello inviato da Luca D’Amore ai lettori di Sanremo News…
Egregio Direttore
L’Associazione LA FORTEZZA aderisce alla grande “Manifestazione nazionale contro l’esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo”, promossa da Magdi Allam e che si terrà a Roma mercoledì 4 Luglio.
Coloro che sono interessati a partecipare, possono contattare Luca D’Amore al numero 393-9205130 o scrivere a info@lafortezza.org.
Questo l’appello del comitato organizzatore…
Dopo aver ascoltato e fatto nostro l’ “accorato appello” del Papa Benedetto XVI ad agire per porre fine alle “critiche condizioni in cui si trovano le comunità cristiane”, abbiamo deciso di promuovere una “Manifestazione nazionale contro l’esodo e la persecuzione dei cristiani in Medio Oriente, per la libertà religiosa nel mondo”.
Noi non possiamo più continuare ad assistere inermi alle barbarie che stanno costringendo milioni di cristiani negli Stati arabi, musulmani e altrove nel mondo a fuggire dalle loro case e dai loro paesi.
Al contempo noi denunciamo le violenze contro i religiosi e i fedeli cristiani che pagano con la vita l’impegno e la fedeltà a testimoniare la propria fede.
La presenza dei cristiani si va assottigliando sempre più: dalla prima guerra mondiale circa 10 milioni di cristiani sono stati costretti a emigrare dal Medio Oriente.
Una fuga simile alla cacciata degli ebrei sefarditi che, da un milione prima della nascita dello Stato di Israele, si sono ridotti a 5 mila.
Invitiamo pertanto tutti gli uomini di buona volontà, al di là della loro fede, etnia e cultura, a partecipare alla manifestazione nazionale che si terrà mercoledì 4 luglio a Piazza Santi Apostoli a Roma alle ore 21.
Sarà una grande manifestazione per la vita, la dignità e la libertà dei cristiani e per il riscatto dell’insieme della nostra civiltà umana.
COMINCIAMO A FAR PAGARE LE TASSE ANCHE AI POLITICI!
21 Giugno 2007
Su Sanremo News si parla di tasse, questa l’opinione di Luca D’Amore, un chiaro intervento rivolto alla classe politica o meglio alla “casta” politica e ai troppi privilegi che detiene…
Egregio Direttore
Perché non cominciamo a far pagare le tasse anche ai politici?
Studi di settore con nuovi parametri che danneggiano commercianti e artigiani, magari con un’applicazione della tassazione retroattiva e con intere categorie professionali pronte allo sciopero fiscale? Ai politici, ha scritto ieri il quotidiano Italia oggi, tutto questo non interessa. Per un semplice motivo: perché loro nel pagare le tasse si guardano bene dall’applicare le norme che votano obbligando altri a subirle.Secondo il quotidiano «l’evasione legale» dei politici ammonterebbe a oltre 200 milioni di euro, e questo accade in un momento in cui il fisco chiede grandi sacrifici ad autonomi e professionisti con una stretta durissima proprio con gli Studi di settore. Il giornale, con la sua indagine, afferma tra l’altro come l’integerrima Agenzia delle entrate sia implacabile con i cittadini comuni, ma diventi poi pronta ad assumere posizioni piuttosto distratte nei confronti degli inquilini dei Palazzi del potere.Il punto di partenza dell’indagine è che un parlamentare paga le tasse solo su una parte di quello che effettivamente porta a casa ogni mese. Il prelievo tributario, cioè, colpisce soltanto l’indennità mensile che, al lordo, ammonta a 11.703,64 euro.Su questa cifra le ritenute fiscali risultano pari a 3.899,75 euro, che moltiplicati per le 12 mensilità su cui viene corrisposta l’indennità, fa un totale di 46.797 euro.Queste, annota il giornale di Franco Bechis, sono in sostanza le tasse che ciascun parlamentare paga ogni anno, ma il problema è che lo “stipendio onorevole” non si ferma soltanto agli 11.703,64 euro lordi ma comprende anche una diaria di 4.003,11 euro al mese (per le spese di soggiorno a Roma) e un rimborso spese mensile di 4.190 euro. Queste ultime cifre sono considerate invece “esentasse” e così, anzichè corrispondere al fisco per l’intera somma, i parlamentari si limitano al versamento fiscale soltanto per gli 11 mila e rotti euro.Un bel risparmio, considerando che se pagassero le tasse su tutta la cifra che il Parlamento riconosce loro, 19.896,75 euro mensili pari a 238.761 euro annui, applicando l’aliquota massima del 43 per cento, si arriverebbe a una cifra annua da versare al fisco pari a 95.837,23 euro.A tanto ammonterebbe il debito dei parlamentari in veste di contribuenti disciplinati, invece dei 46.797 euro annui che realmente versano. La cifra che viene “evasa” da ciascun parlamentare, secondo l’indagine di Italia oggi, dunque ammonta a 49.040,23 euro annui. Ma i parlamentari non sono i soli a “godere” di una “fiscalità di tutto vantaggio”. Subito a ridosso degli onorevoli ci sono i consiglieri regionali, che, in genere, hanno indennità e diarie agganciate ai politici di Roma. Agganciata, spiega il quotidiano, significa che solitamente è minore del 20/30 per cento rispetto ai parlamentari, per questo si può dire che i consiglieri regionali “evadono” un po’ meno, ma comunque lo fanno per una cifra pari a circa 85 milioni di euro, considerato che sono un esercito di 1.125 persone.Sommando i consiglieri provinciali e altre cariche istituzionali, Italia oggi calcola che “l’evasione legale” supera i 235 milioni di euro. Sia chiaro, conclude l’articolo, è la legge che consente tutto questo. Ma la legge si può cambiare. O forse, quando ad essere toccati sono gli interessi dei «bramini», ogni cambiamento diventa impresa titanica.
Luca D’Amore
LUCA D’AMORE RISPONDE ANCHE ALLE ACCUSE DI LEGAMBIENTE
18 Giugno 2007
Anche Legambiente entra nella polemica dei bambini delle elementari, strumentalizzati dalla CGIL e lo fa con la solita “scarica” di accuse razziali, rivolte a Luca D’Amore e a LA FORTEZZA.
Questa la risposta di Luca, come sempre precisa, ironica, ma anche molto decisa…
Egregio Direttore
Dopo quanto riportato da Legambiente, con l’ennesima accusa al sottoscritto di “invogliare sentimenti di odio razziale” è necessaria una mia ulteriore e spero definitiva precisazione.
Io non so più come esprimermi, è vero che organizzo dei corsi gratuiti di dialetto ligure, ma in avanti non escludo di organizzare anche dei corsi di italiano.
Io non ho scritto nulla e non ho nulla e lo ribadisco ancora, contro i bambini di nessuna etnia e non vedo nulla di strano, che un gruppo di mamme di qualsiasi nazionalità o religione, organizzi una festa, anche per valorizzare le tradizioni del loro paese, cosa che mia moglie fa abitualmente!
Io personalmente ho infatti sposato un’extracomunitaria e credo di conoscere molto meglio di tanti che scrivono, esprimendo giudizi sprezzanti e facendo i sapientoni, quali sono i veri problemi di una persona che lascia il suo paese d’origine e che cerca di integrarsi in uno nuovo.
Quello che io NON ACCETTO e NON ACCETTERO’ MAI è che si usino e si strumentalizzino ai fini politici e propagandistici dei bambini!
Questo, sempre secondo la mia coscienza, è un fatto scandaloso ed aberrante.
Una comunissima festa di bambini, viene trasformata in un EVENTO POLITICO MEDIATICO, con tanto di comunicati stampa a tutte le redazioni dei giornali!
Ma stiamo scherzando?!?!
Trovo che servirsi di bambini per bassi scopi elettorali e di potere, sia, per una società che si definisce “civile”, toccare veramente il fondo e quindi da libero cittadino, mi permetto di sollevare la questione.
E poi amici lettori di Sanremo News vi faccio notare i toni “patetici” e da libro cuore, dell’intervento di Legambiente, “mentre dolci e malinconici occhi neri ti sorridevano”…
Insomma, per cortesia, perché questo ennesimo tentativo di commuovere l’opinione pubblica, per dare addosso al “satanasso” (il sottoscritto!).
Ma ce n’era davvero bisogno?
Evitate almeno di cadere nel patetico e nel ridicolo, mettendo, come sempre, e come vostra specialità di mezzo dei bambini!
Luca D’Amore
LUCA D’AMORE REPLICA ALLE SOLITE ACCUSE INFAMANTI ED INFONDATE
15 Giugno 2007
La presa di posizione di Luca D’Amore, atta ad impedire la strumentalizzazione dei bambini arabi e la discriminazione di bambini di altre nazionalità, suscita sulla pagine di Sanremo News, una serie di plausi, ma anche 2 opinioni contrastanti e particolarmente offensive…
Egregio Direttore
Mistificare la realtà, offendere pesantemente ed accusare di razzismo, ecco quello che riesce meglio a quella parte della sinistra “illiberale”, che mal accetta le opinioni contrastanti…
Basta leggere il mio intervento, pubblico e a viso aperto, con nome e cognome e poi leggere gli interventi “protetti” di “M.G.D.” e di “Claudio”, per capire di come si cerchino di mettere in bocca al sottoscritto, frasi non dette ed argomenti non toccati!
Il mio intervento è a favore di tutti i bambini, per evitare che possano nascere delle discriminazioni razziali e non accetto che la politica arrivi a strumentalizzare per bassi fini ideologici e propagandistici, proprio dei bambini.
Volete la prova di quello che sto dicendo?
Semplice, per quale motivo inviare comunicati stampa alle redazioni di tutti i giornali, di una semplicissima ed in fondo comunissima festa di bambini?
E’ evidente a questa punto che la festa assume dei connotati propagandistici e prettamente politici e quindi si arriva inevitabilmente a strumentalizzare l’evento…
Questo è inaccettabile, è una vergogna, lasciate almeno stare i bambini.
Perché poi non allargare la festa anche alle altre culture?
Sbaglio o è la sinistra che si impasta sempre la bocca di “multiculturalismo”?
Perché allora questa festa “monoculturale”?Così si rischia veramente di ghettizzare gli arabi e di farli sentire davvero diversi...
E’ questo che vuole la sinistra?
Vuole il monopolio assoluto di questi futuri elettori arabi ed in questo modo pensa di accaparrarseli tutti?
Tutti proprio tutti no, LA FORTEZZA ha simpatizzanti arabi con figli piccoli, che non vogliono più essere strumentalizzati da nessuno e che presto parleranno…
Luca D’Amore
FESTA ORGANIZZATA A FAVORE DEI BAMBINI ARABI
14 Giugno 2007
La CGIL di Imperia organizza una festa a favore dei bambini delle scuole elementari di origine araba e algerina, strumentalizzando a fini politici i bambini arabi e discriminando i bambini di tutte le altre etnie e nazionalità.
Questo l’intervento di Luca D’Amore pubblicato su Sanremo News…
Egregio Direttore
Quanto appreso stamane dal suo giornale, la festa organizzata a favore dei bambini delle scuole elementari di origine araba e algerina, ha davvero dell’incredibile!
La prima cosa che apprendiamo dalla notizia è che c’è stato un “corso di lingua araba” per bambini delle scuole elementari e la prima domanda che ci sorge spontanea è chi ha autorizzato questo genere di corso, in quale scuola si è svolto, chi lo ha organizzato e di conseguenza chi lo ha finanziato, visto e considerato che la scuola italiana non naviga nell’oro e tante sono purtroppo le attività che, per mancanza di fondi, i nostri bambini sono “costretti” a praticare fuori dalla scuola e a caro prezzo.
E le famiglie italiane che non si possono permettere di far praticare ai propri figli attività sportive o ricreative extra scolastiche, sono contente di sapere che i soldi pubblici, sono utilizzati per fare corsi di arabo?
Al di là di questa prima considerazione ci domandiamo ancora, perché una festa organizzata da un sindacato italiano, solo a favore dei bambini di origine araba e algerina, con tanto di degustazione di piatti tipici e dolci marocchini e algerini, balletti arabi, musiche orientali.
QUESTA E’ UNA VERA E PROPRIA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE!
E i bambini di altre origini?
Bambini rumeni, russi, polacchi, francesi, ecc.., per quale motivo devono sentirsi discriminati?
Per loro non si organizza niente?
Appartengono a culture inferiori e non degne di corsi nella loro lingua e feste di fine anno per recuperare le proprie radici?
Per non parlare poi dei bambini italiani, perché non devono partecipare attivamente a questa festa portando la cultura del nostro paese, magari inserendo oltre ai balletti, ai piatti tipici ed alle musiche orientali, anche una bella commedia dialettale, un bel cuniu alla ligure, un belu gotu de vin, un po’ de sardenaira e qualche ballo campestre…
E poi perché nei locali di Legambiente, questa è una festa esclusivamente organizzata a favore di una ben determinata cultura, Legambiente ci rappresenta tutti o no?
“U FURESTU CH’U GHE VEN U SE GHE MANTEN, U NUSTRA’ CH’U GHE NASCE U NU SE GHE PASCE”, questo lo dicevano già i nostri vecchi tanti anni fa e possiamo affermare a malincuore, che purtroppo non si sbagliavano.
Chi vuole la traduzione (in italiano, per la lingua araba non siamo ancora attrezzati), può contattare la nostra associazione all’indirizzo info@lafortezza.org ed informiamo altresì, che stanno per iniziare presso la nostra sede i corsi di dialetto ligure da noi finanziati, aperti a tutti, furesti e nustrà.
Luca D’Amore
MA LA SINISTRA DOV’E’?
2 Maggio 2007
Dopo le accuse fatte dalla sinistra locale, sull’opportunità e sulla riuscita, della grande manifestazione per la sicurezza e contro l’illegalità di sabato 28 Aprile, organizzata dal comitato SANREMO SICURA, questa è la dura replica di Luca D’Amore, pubblicata dal Direttore di Sanremo News…
Egregio Direttore
In merito alla manifestazione per la SICUREZZA E CONTRO L’ILLEGALITA’, organizzata sabato 28 aprile dal comitato “SANREMO SICURA”, di cui faccio parte, mi sorgono spontanee alcune riflessioni…
Abbiamo subito duri attacchi sui mezzi d’informazione, da parte di persone e forze politiche che si definiscono di sinistra, anche d’estrema sinistra, ma la nostra manifestazione ha espresso con decisione idee e problematiche sociali, che possiamo “classicamente” definire di “sinistra”!
Hanno sfilato con noi, in primissima fila, degli extracomunitari, che orgogliosamente portavano gli striscioni contro l’illegalità ed issavano felici le bandiere del COISP, sindacato di Polizia, accanto a quelle della Lega Nord e nei comizi finali è stato posto un particolare accento, non solo ai temi della sicurezza e della legalità, ma anche ai problemi degli extracomunitari.
Abbiamo affermato che i venditori abusivi, di là dalle leggi che purtroppo infrangono, sono dei lavoratori, che si alzano la mattina e che prendono regolare servizio sul loro posto di lavoro.
Le uniche differenze, non tanto piccole, sono che non versano nessun onere allo stato sul cui suolo lavorano e non godono di nessun minimo diritto, che un “padrone” o datore di lavoro, dovrebbe loro concedere.
Non hanno e non pagano mutua, non hanno ferie, non hanno orari, non versano contributi, se non lavorano non mangiano, se si fanno sequestrare la merce sono multati o picchiati dai loro “superiori” e devono sottostare ad un regime di “caporalato”, degno del medio evo, ma non di una società civile, come ama definirsi la nostra.
Doveva anche parlare al microfono un venditore senegalese, per portare testimonianze raccapriccianti, ma poi purtroppo, per motivi che tutti noi possiamo comprendere, non ha più trovato il coraggio di esporsi ed ha preferito rinunciare.
Non trova quindi strano, egregio Direttore, che sia proprio un comitato come SANREMO SICURA, che ha subito dalla sinistra accuse infamanti, a denunciare pubblicamente questo stato di cose, che invece dovrebbero essere il “pane” quotidiano di quella stessa sinistra accusatrice?
E’ vero, qui non abbiamo il classico “padrone”, il padrone dei venditori abusivi si chiama malavita organizzata, ma allora, in questo caso, i diritti ed i doveri dei lavoratori non esistono più?
E continuando a lavorare in nero, perché se uno di questi lavoratori finisce in ospedale devo essere io ad offrirgli la degenza, ed un domani quando saranno vecchi e non potranno più lavorare, perché dovranno essere i miei figli ad accollarsi la spesa sociale della loro pensione?
Ma la sinistra dov’è?
La spiegazione è una e soltanto una, la sinistra ha perso la sua identità, la classe operaia, il principale serbatoio da cui attingeva voti, potere e consensi è “andata in paradiso”, non esiste più, i leader della sinistra d’oggi amano andare in barca, come una volta solo i padroni potevano permettersi di fare, alla sinistra è rimasto “solo” un radicato sistema di potere e per mantenerlo è alla disperata ricerca di nuovi bacini elettorali.
Ecco allora che arriva l’INDULTO, arrivano i DICO ed arrivano le nuove leggi sull’immigrazione, che porteranno milioni di immigrati con diritto di voto perché, sempre come dicevano gli antichi romani, “DO UT DES”, do affinché tu dia…
Unico piccolo particolare, delinquenti anche pericolosi hanno lasciato le carceri, ma naturalmente voteranno a sinistra, la famiglia tradizione aggiunge nuovi tipi di famiglie che voteranno a sinistra e soprattutto la nostra nazione potrà contare sempre più extracomunitari e clandestini, che ovviamente voteranno a sinistra, ma che saranno anche preziosa manovalanza per quella malavita organizzata.
Per la sinistra di oggi quindi è importante mantenere il potere e dedicarsi poi ad attività meno scomode e decisamente più piacevoli e rilassanti come la botanica, la musica, il cinema, la vela ecc.. ecc..
IN MEMORIA DI FABRIZIO QUATTROCCHI
13 Aprile 2007
L’Associazione LA FORTEZZA invia un’e-mail pubblicata dal Direttore di Sanremo News, per ricordare il terzo tragico anniversario della morte di Fabrizio Quattrocchi…
Egregio Direttore
Domani corre il terzo anniversario della tragica morte di Fabrizio Quattrocchi (Genova, 9 maggio 1968 – Iraq, 14 Aprile 2004), che fu rapito e successivamente ucciso dai terroristi islamici, mentre si trovava in Iraq come guardia di sicurezza privata (http://it.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_Quattrocchi).
Fu sequestrato da militanti islamismi delle Falangi di Maometto e giustiziato dopo pochi giorni di prigionia.
I suoi rapitori lo costrinsero ad inginocchiarsi in una fossa, bendato e con le mani legate e Fabrizio, in punto di morte, chiese di togliere la benda che gli avvolgeva il capo esclamando: "Adesso vi faccio vedere come muore un italiano".
Nel marzo 2006 Fabrizio Quattrocchi è stato insignito della Medaglia d’oro al valore civile.
La Gulliver’s band ha dedicato a Fabrizio Quattrocchi una canzone e l’Associazione LA FORTEZZA invita i lettori di Sanremo News ad ascoltarla sul sito della Gulliver’s band, http://www.cosimuoreunitaliano.it/ ed a farla suonare domani sul proprio pc, in memoria di Fabrizio.
Grazie a tutti.
UN MINUTO DI SILENZIO PER SAYED E ADJMAL
10 Aprile 2007
L’Associazione LA FORTEZZA invia una e-mail al Direttore di Sanremo News, nella quale comunica di unirsi all’appello di Magdi Allam per dedicare un minuto di silenzio a Sayed e Adjmal…
Egregio Direttore
L’Associazione LA FORTEZZA si unisce all’appello di Magdi Allam, per dedicare un minuto di silenzio a Sayed e Adjmal.
Cari amici, il giornalista afghano Adjmal Nashkbandi, di 23 anni, interprete dell’inviato di Repubblica Daniele Mastrogiacomo, è stato decapitato dai talebani nel giorno della Pasqua. Proprio nella ricorrenza della resurrezione di Gesù Cristo, che testimonia la vittoria della Vita sulla Morte e l’avvento della Misericordia divina per redimere i peccati dell’umanità, noi abbiamo avuto l’ennesima certezza che oggi in questo nostro mondo a prevalere sono gli apologeti e i seguaci dell’ideologia della menzogna, del nichilismo, dell’odio, della violenza e della morte.La menzogna di tutti coloro che negano l’evidenza della guerra del terrorismo islamico globalizzato, che ha avuto la sua manifestazione più dirompente l’11 settembre 2001, e mistificano la realtà al punto da invertire i ruoli dei carnefici e delle vittime all’insegna della teoria del grande complotto ordito dall’America e dalla “lobby sionista internazionale”. Il nichilismo di tutti coloro che hanno ritenuto che il valore della sacralità della vita si limitasse e si esaurisse nella difesa e nel riscatto della vita di Daniele Mastrogiacomo, ignorando il dovere umano ed etico a impegnarsi con lo stesso tenore per la difesa e il riscatto della vita dell’autista, Sayed Agha, e dell’interprete Adjmal, entrambi decapitati. L’odio di tutti coloro che, essendo accecati dall’antiamericanismo, antioccidentalismo, antiebraismo, antisionismo e anti-israelismo, finiscono per allearsi con i Taliban, con Al Qaeda, con Hamas, con Hezbollah, con l’Iran del nazi-islamico Ahmadinejad, anche a costo di suicidare se stessi e la civiltà occidentale. La violenza di tutti coloro che disprezzano la sacralità della vita propria e altrui, legittimando l’annientamento della Vita per far trionfare il loro potere tirannico, fanatico, oscurantista, legittimando l’annullamento della centralità della persona per far trionfare il predominio incontrastato dell’ideologia. La morte di tutti coloro che, consapevolmente o meno, finiscono per elevarla alla massima aspirazione di una spiritualità disumanizzata e immorale, e rinunciano all’impegno e alla battaglia epocale per salvare e affermare la sacralità della Vita.Cari amici, nell’attesa di affrontare alquanto prima i tanti aspetti dell’atroce e tragica vicenda della decapitazione di due innocenti, Sayed Agha e Adjmal Nashkbandi, sacrificati sull’altare insanguinato del rilascio di Mastrogiacomo, dal ruolo svolto da Gino Strada e dal suo collaboratore afghano Rahmatullah Hanefi nel rilascio sia di Mastrogiacomo sia di Torsello, alla legittimità dei riscatti milionari pagati dai governi italiani di destra e di sinistra in cambio dei nostri ostaggi in Afghanistan, in Iraq, nei territori palestinesi e in Nigeria, fino al riconoscimento politico da parte dell’Italia di gruppi terroristici messi al bando dall’Onu e dall’Unione Europea, lancio un vibrante appello a osservare un minuto di silenzio. Lancio un appello a tutte le istituzioni pubbliche italiane affinché osservino, nella giornata di domani, un minuto di silenzio in memoria di Sayed e di Adjmal, in tutti i luoghi di lavoro che riprendono l’attività dopo le ferie pasquali, nei giorni successivi in concomitanza con la riapertura delle scuole, nel fine settimana all’inizio delle manifestazioni sportive. Un minuto di silenzio per riscattare l’onta che si è abbattuta sulla nostra civiltà e che dobbiamo insieme rimuovere riscattando il valore della sacralità della vita, affermando che per tutti noi la vita di Sayed e di Adjmal vale quanto quella di Mastrogiacomo, testimoniando che tutti noi ci stringiamo attorno alle famiglie di Sayed e di Adjmal e non le abbandoneremo all’oblio e alla disperazione assumendoci un impegno concreto per metterle nella condizione di poter continuare a vivere e a credere nella Vita.Cordiali saluti e i miei migliori auguri di verità, amore, vita e libertà.
MANIFESTAZIONE PER LEGALITA’ E SICUREZZA
2 Aprile 2007
L’Associazione LA FORTEZZA si fa promotrice di una manifestazione a Sanremo, per la legalità e la sicurezza.
Questa l’intervento su Sanremo News…
Egregio Direttore
L’associazione LA FORTEZZA si è fatta promotrice di una manifestazione a Sanremo, per la legalità e la sicurezza e ringraziamo pubblicamente il Presidente della seconda Circoscrizione, Massimiliano Moroni, per aver ascoltato le nostre richieste e per essersi impegnato in prima persona, su un tema di così scottante attualità.
Per ultima, notizia di oggi, la rapina nell’ufficio postale di Ospedaletti.
Basta!
La gente è stanca ed è finalmente giunto il momento di dare voce alle tante richieste di cittadini, comitati ed associazioni, ogni giorno vittime di una criminalità sempre più diffusa e minacciosa.
Non siamo più tranquilli a casa nostra, aumentano i furti e le rapine in appartamenti privati e non siamo più tranquilli in città, aumentano borseggi ed attentati esplosivi, che stanno trasformando la nostra provincia in una piccola Beirut.
Ci stiamo rendendo conto di tutto questo o dobbiamo aspettare di essere colpiti in prima persona, per svegliarci dal nostro torpore?
Dove sono finite le tanto decantate telecamere che il comune doveva installare?
Com’è equipaggiata la polizia municipale per opporsi alla microcriminalità?
Come sono presidiati i quartieri più esposti?
Come viene fronteggiata l’immigrazione clandestina, che sempre più ingrossa le fila della criminalità urbana?
Cosa si fa per debellare la piaga del commercio abusivo?
Che strumenti hanno gli insegnanti, per contenere il preoccupante fenomeno del bullismo?
Questi sono i principali quesiti che ci poniamo e scendiamo in piazza per sottoporli all’attenzione di tutti, mondo politico, società civile, forze dell’ordine, media locali e tutti assieme per cercare di dare ognuno il suo piccolo, ma importantissimo apporto.
Persone normali che girando per le vie segnalino ogni movimento sospetto, il cercare di aiutarci l’uno con l’altro, recuperare le nostre tradizioni, la nostra cultura, il rispetto dei valori, anche di quelli familiari.
Speriamo quindi che la città unita, sappia dare una risposta forte a questo disagio ed invitiamo tutti a partecipare alla manifestazione.
I “CHE-NE-SO”, LA PIU’ GROSSA AZIENDA DI SANREMO!
23 Marzo 2007
L’opinione espressa da LA FORTEZZA sui venditori abusivi provoca tantissime reazioni, LA FORTEZZA scrive ancora al Direttore di Sanremo News, Carlo Alessi, per puntualizzare meglio il suo punto di vista…
Egregio Direttore
Quanto da noi espresso sui venditori abusivi ha creato un vivace dibattito tra i suoi lettori, ma vorremmo puntualizzare meglio la reale problematica, che abbiamo cercato di sollevare.
A Sanremo c’è un’azienda fantasma, probabilmente la più grande della città, che impiega centinaia di lavoratori e che ha come fine la vendita di merce col marchio contraffatto.
Una volta c’era la figura del cosiddetto “vù cumprà”, qualche collana, qualche piccolo oggetto etnico, l’impressione per il compratore che il vù cumprà avesse in qualche modo importato questi simpatici oggettini dal suo paese, ma oggi invece si assiste ad un vero e proprio smercio industrializzato, dei più disparati articoli dal marchio contraffatto.
Non più simpatici elefantini quindi, ma anche oggetti d’enorme valore!
Alla base di tutto questo ci sono delle vere e proprie organizzazioni criminali, gestite perlopiù da italiani ed i nuovi venditori abusivi, gli ex vù cumprà, non sono che l’ultimo anello di questa catena.
In un momento come questo, dove si discute tanto dei contratti di lavoro CO-CO-CO, CO-PRO ecc.., qualcuno ci può spiegare cosa sono e a chi interessano questi lavoratori?
Li vediamo il più delle volte carichi di merce come dei somari e l’impressione che ne ricaviamo tutti è che siano sfruttati da qualcuno, del resto se forse si poteva anche pensare che il vecchio vù cumprà avesse importato l’elefantino dalla sua Africa, chi può pensare oggi che il venditore abusivo abbia fabbricato artigianalmente l’orologio o la borsa?
Quindi appare chiaro a tutti che c’è qualcuno che da loro la merce e quindi da lavorare e se c’è qualcuno che da loro da lavorare, quali sono i diritti di questi lavoratori dipendenti?
Quante ore lavorano al giorno?
Hanno le ferie pagate?
Hanno i contributi versati?
Un giorno avranno la pensione?
Hanno la malattia?
Se subiscono degli infortuni restano a casa pagati?
No amici lettori, niente di tutto questo, come sappiamo tutti, questa gente lavora in nero senza nessun diritto, anzi, sono vessati e ridotti in sostanza in schiavitù (se non vendono ogni giorno un tot di merce non mangiano o passano dei guai), e come se non bastasse infrangono tutte le leggi del commercio vigenti nella nostra amata repubblica.
Ma allora com’è possibile tutto questo, il nostro non è forse uno Stato civile dotato di leggi sul commercio e di leggi sui diritti delle persone e dei lavoratori, tali da impedire un simile ed indegno scempio?
E chi deve far rispettare questi leggi?
Dov’è la Guardia di Finanza, che per 3 scontrini non battuti ti chiude l’attività?
Dov’è l’Inps, che se versi i contributi del tuo dipendente con un giorno di ritardo, ti applica pesanti sanzioni?
Dove sono i sindacati, sempre in prima fila a parlare di tutto e di più?
E CHE-NE-SO verrebbe da rispondere, ecco, questa è la vera categoria di questi lavoratori, i CHE-NE-SO, lavoratori in nero sfruttati alla luce del sole, che per lavorare commettono dei reati, ma che evidentemente non interessano a nessuno.
Si, è vero, ogni tanto sequestrano un po’ di merce e ne rimpatriano qualcuno, ma a cosa serve tutto ciò?
A niente, assolutamente a niente, per 100 borse sequestrate n’arrivano subito altre 1.000, per 10 lavoratori rimpatriati n’arrivano subito altri 100.
Noi non ci possiamo arrendere all’idea che in Italia, chi gestisce un’organizzazione criminale adita alla fabbricazione ed alla vendita di merce contraffatta, con totale sfruttamento del proprio personale di vendita, diventi miliardario, mentre chi gestisce un Bar e non batte tre caffè, si ritrovi con la serranda abbassata!
Eppure per risolvere il problema non servibbero leggi speciali, basterebbe semplicemente applicare quelle che abbiamo già!
Qualcuna delle istituzioni da noi interpellate, Guardia di Finanza, Inps, Sindacati, può darci una pubblica risposta?
VENDITORI ABUSIVI, FINANZA SINDACATI E INPS COSA FANNO?
22 Marzo 2007
In merito ad alcuni interventi su Sanremo News sul problema dei venditori abusivi, questa l’opinione dell’Associazione LA FORTEZZA…
Egregio Direttore,
In merito al problema dei venditori abusivi extracomunitari vorremmo precisare quanto segue…
Un tema a noi caro riguarda il rispetto delle regole da parte di tutti e di conseguenza la parità di trattamento da parte delle leggi e di coloro che devono farle rispettare…
Questo secondo noi in Italia non avviene, se vendi merce contraffatta lo puoi fare tranquillamente alla luce del sole, se invece non batti uno scontrino fiscale ti chiudono il negozio! Ci chiediamo come è possibile che in una città come Sanremo siano presenti, nei luoghi di forte passaggio, autentiche esposizioni di merce contraffatta, da parte di venditori extracomunitari i quali come minimo riescono contemporaneamente ad infrangere 5 volte la legge!1. Non hanno il permesso di soggiorno (non lavorano e quindi visto che tanti sono gli stessi da anni non possono che essere abusivi)
2. Non hanno la licenza di ambulanti
3. Non pagano al comune l'uso del suolo pubblico (provate a non pagare l’ici o la tassa sulla spazzatura!)
4. Hanno della mercanzia di dubbia derivazione (borse, occhiali, orologi ed altri oggetti di marca a prezzi stracciati, quindi non originali)
5. Non pagano le tasse sul venduto (figuriamoci ...) e forse ci scappa ancora qualche altra infrazione…All'inizio avevamo detto che la questione riguarda il rispetto della regole da parte di tutti e la parità di trattamento da parte delle leggi e di coloro che devono farle rispettare, ma obbiettivamente questo non avviene!La Finanziaria ha infatti introdotto una stretta fiscale per chi sarà scoperto a non rilasciare scontrini: per i recidivi, incappati per più di tre volte nei controlli, scatta infatti la chiusura del negozio.
Le sembra giusto quindi che il povero commerciante, già martoriato da tasse e balzelli vari, debba vedersela ogni giorno anche con la concorrenza sleale dei venditori abusivi, che vendono le sue stesse merci a prezzi irrisori?
La legge poi punisce subito severamente il commerciante regolare con la chiusura della sua attività, mentre fuori i venditori abusivi, anche se pizzicati, continuano tranquillamente ad operare, mal che vada possono vedersi sequestrata un po’ di merce…
E poi, come ben sappiamo dietro al commercio abusivo ci sono delle vere e proprie organizzazioni criminali, che sfruttano il lavoro nero di cittadini extracomunitari spesso irregolari.
Qui i sindacati e l’inps cosa fanno?
Eppure tutto questo è sotto gli occhi di tutti!!!
Mia moglie era commerciante ed avendo una dipendente ha avuto non pochi problemi di gestione ed inquadramento.
Queste organizzazioni criminali hanno invece centinaia di dipendenti e non ci risulta che abbiano nessun tipo di problema.
Se col mio negozio decido di non battere gli scontrini CHIUDO, se con la mia azienda decido di pagare in nero i dipendenti CHIUDO, perché allora se decido di vendere prodotti contraffatti per la strada e con lavoratori irregolari non solo non chiudo, ma divento ricco?
La Guardia di Finanza i sindacati e l’inps cosa fanno?
SOLIDARIETA’ ALLA POLIZIA PENITENZIARIA
19 Marzo 2007
L’Associazione LA FORTEZZA interviene sulle polemiche tra la Polizia Penitenziaria e la senatrice Giuliani e sull’intevento su Sanremo News di Andrew Fergus…
In merito alle polemiche intercorse tra la Polizia Penitenziaria e la senatrice Giuliani ed all’intervento, che definiamo poco rispettoso per la categoria in oggetto, del fantomatico Andrew Fergus, l’Associazione LA FORTEZZA esprime massima solidarietà nei confronti della Polizia Penitenziaria.
Vogliamo semplicemente ricordare che la senatrice Haidi Giuliani è la madre di Carlo Giuliani al quale il 12 Ottobre 2006 è stata anche intitolata una sala del senato.
Carlo Giuliani è infatti un eroe moderno distintosi per aver cercato, con il volto coperto da un passamontagna, di colpire la testa di un carabiniere con un estintore durante la guerriglia urbana scatenata dai noglobal, in occasione del G8 di Genova.
Enrico Toti, eroe italiano della prima guerra mondiale, lanciò una stampella, Carlo Giuliani un estintore, la differenza in fondo è soltanto questa.
LETTURE CORANICHE AL TEATRO CAVOUR
8 Marzo 2007
Il Comune di Imperia concede il Teatro Cavour alla comunità islamica per svolgere un incontro dedicato alle “Letture coraniche”, questo il commento de LA FORTEZZA in risposta anche al sig. Adriano Ghirardo, che aveva criticato su Sanremo News l’intervento dei Giovani Padani…
Brava Imperia!
Con l’arrivo del 2007 abbiamo letto che il primo bimbo nato in Italia è nato ad Imperia, ma siccome il bambino si chiama “OTMAN” ed è figlio di una coppia di giovani marocchini residenti nel capoluogo, l’evento è subito stato “strumentalizzato” dalla sinistra locale, che naturalmente non ha perso l’occasione per magnificarlo…
Poi ancora Imperia alle cronache per una concessione prima data e poi ritirata della piscina comunale alle donne mussulmane…
Ed infine ecco che sempre ad Imperia si aprono le porte del teatro Cavour per la lettura del corano…
Pienamente concordi con i Giovani Padani crediamo che dietro tutto questo si celi una regia ben precisa di chi vuole imporre la cultura islamica per scopi e per fini prettamente politici e la legge regionale sulle politiche migratorie, appena approvata, ne è una chiara conferma…
Il lettore Ghirardo dice di volere rivoluzionare la nostra società in un nuovo modello multietnico e multiculturale…
Perché sig. Ghirardo non prende il primo aereo per Theiran e non va a fare in Iran gli stessi discorsi?
I concetti di multietnicità e di multiculturalismo non hanno ne colori ne confini e quello che lei vuole realizzare nella nostra società, dovrebbe volerlo anche realizzare nelle società a religione mussulmana.
Lei crede che il comune di Theiran le concederà il teatro “Al Panesh” per la lettura di alcuni passi del vangelo?
Noi in associazione siamo disposti ad autotassarci per comprarle il biglietto per Theiran, di sola andata però, il ritorno non le serve!
Poi cade ancora in profonde contraddizioni.
Come fa a sostenere che la sottomissione delle donne nella cultura islamica è soltanto una forma di estremismo?!?!
Lei forse non ha letto le dichiarazioni rilasciate dall’imam Wagdy Ghoneim nella moschea di Verona e riportate dal Corriere della Sera in data 27 Gennaio 2007.
Eccole.
“E’ giusto picchiare la moglie, perché le donne sono stupide, sono come le pecore che devono essere governate da un pastore. Le donne sono senza anima. Sono create solo per fare bambini, sbrigare le faccende domestiche e soddisfare i piaceri del marito. Le mogli non possono alzare la voce. Chi comanda è il marito. Se la moglie sbaglia è normale punirla, prima va ammonita, poi lasciata sola nel suo letto, infine battuta”.
Questa Lei la chiama tolleranza?
Chiude il suo intervento attaccando le ingerenze vaticane a difesa dello stato laico!
Forse le è anche sfuggito il piccolo particolare che negli stati islamici la religione si integra in modo totale con lo stato e le leggi dello stato sono le leggi dell’islam!
Se lei quindi vuole difendere lo Stato laico dalle ingerenze della religione mi sembra che stia proprio puntando sul cavallo sbagliato.
DIAMO PIU’ SPAZIO AI VERI EROI
6 Marzo 2007
L’Associazione LA FORTEZZA, invita sulle pagine di Sanremo News, a dare maggior spazio agli eroi della vita quotidiana…
Egregio Direttore
Tempo di Festival, tempo di votazioni, classifiche, preferenze ed anche la nostra Associazione LA FORTEZZA ha indetto un concorso per eleggere il personaggio della settimana.
Baudo, Cristicchi, Al Bano, Unziker…
No, Florio, si, Sergio Florio!
Chi è?!?!
E’ l’agente di Polizia che mercoledì mattina nel purtroppo disperato tentativo di salvare la vita della povera Giuseppina Masotti mentre faceva un bagno fuori stagione, ha a sua volta rischiato di perdere la vita.
Un tentativo estremo, coraggioso, finito solo quando l’agente, dopo un quarto d’ora passato in acqua a lottare per portare in salvo la povera donna è stato colpito da un attacco d’ipotermia.
Un tentativo eroico passato quasi inosservato ed inghiottito dal carrozzone festivaliero, ma non l’unico…
Mentre la città s’interrogava soprattutto sui compensi di Baudo, sui vestiti della Hunziker e sui pigiami di Chiambretti e mentre il mondo politico cittadino s’interrogava sulla visibilità dei fiori e del Casinò, si consumava l’ennesimo grave attentato ad un rappresentante delle forze dell’ordine…
La macchina di un poliziotto incendiata a pochi centimetri dalla sua abitazione, una tragedia sfiorata e non consumata solo grazie al pronto intervento dei vigili del fuoco…
Una malavita che nella città di Sanremo è sempre più forte, attentati e rapine sono ormai all’ordine del giorno, una malavita che non esita a colpire chi cerca di svolgere il suo dovere per la difesa di noi cittadini e davanti a tutto questo, al poliziotto che cerca di salvare una vita, al poliziotto che per noi rischia la sua vita, la città cosa fa?
La città dorme, beata, si specchia nell’effimero sogno festivaliero ed incurante dei suoi problemi reali va verso una lenta, ma inesorabile deriva...
L’associazione LA FORTEZZA lancia questo messaggio di risveglio a tutti coloro che non si vogliono arrendere passivamente a questo stato di cose, invita i mezzi d’informazioni a dedicare più spazio ai veri eroi di questa settimana e propone la consegna di un premio simbolico, la palma ed il leone del Festival di Sanremo, a Sergio Florio.
Coloro che sono interessati a partecipare a questa nostra iniziativa possono scriverci al seguente indirizzo info@lafortezza.org .
LE DONNE MUSULMANE VOGLIONO LA PISCINA DI IMPERIA
13 Febbraio 2007
Le donne musulmane chiedono al Comune di Imperia l’uso esclusivo della piscina la domenica mattina, per poter nuotare lontano da occhi indiscreti e questo, su Sanremo News, è il commento dell’Associazione LA FORTEZZA…
Egregio Direttore
L’Associazione LA FORTEZZA sul caso piscina donne musulmane.
Quanto sta succedendo ad Imperia sul caso piscina donne musulmane, altro non è che un campanello d’allarme sui sempre più gravi problemi di integrazione, che verranno a crearsi nella nostra regione nei prossimi mesi.
Come sappiamo la Regione Liguria ha appena approvato una legge che di fatto offre importanti diritti ad immigrati e clandestini su tematiche fondamentali quali la casa ed il lavoro e questo a discapito della nostra gente.
Tutto ciò porterà inevitabilmente a scontri e tensioni non solo di carattere ideologico o religioso, ma anche e soprattutto di carattere sociale.
Il caso della piscina ne è già un esempio lampante!
Anche la nostra Associazione LA FORTEZZA ritiene di avere pieno diritto, come l’Associazione delle donne musulmane, di poter usufruire della piscina comunale di Imperia e formulerà regolare richiesta alla società Rari Nantes che gestisce l’impianto.
Unica regola che imporremo ai nostri associati durante l’ora di utilizzo della piscina, sarà quella di parlare solo e soltanto il DIALETTO.
Invitiamo quindi tutti i PORTATORI SANI DI DIALETTO LIGURE a contattarci al seguente indirizzo info@lafortezza.org onde potervi comunicare l’ora ed il giorno in cui ci sarà assegnato l’impianto.
IN MEMORIA DI DON ANDREA SANTORO
31 Gennaio 2007
Un lettore di Sanremo News che si firma Pablo, fa una critica a LA FORTEZZA, citando la prefazione del libro “Se questo è un uomo” di Primo Levi e questa è la replica dell’Associazione…
Egregio Direttore
Rispondo al simpatico “Pablo” in quanto chiamato direttamente in causa.
Signor Pablo condivido pienamente quanto detto da Primo Levi e la ringrazio per aver riportato quella citazione, che dovrebbe davvero farci profondamente riflettere su quanto stiamo vivendo oggi.
E’ giusto precisare che Primo Levi era ebreo e fu deportato ad Auschwitz.
Dalla sua drammatica esperienza nel lager nazista è nata la famosa opera da lei citata “Se questo è un uomo” seguita decenni più tardi da “I sommersi e i salvati”, testo in cui Levi confronta l’universo nazista con universi simili, quello comunista in primis, grazie ai racconti di prigionia nei campi di concentramento sovietici di Aleksander Solzenicyn, cercando radici comuni e differenze.
Certo è che anche oggi purtroppo a Primo Levi non mancherebbero “argomenti di studio”.
Pensiamo ad esempio al popolo curdo che Saddam Hussein ha cercato di eliminare anche attraverso l’uso di armi chimiche e che ancora oggi in un paese come la Turchia, che non dimentichiamocelo sta per entrare in Europa in pompa magna, non ha diritto di dare un nome ai propri figli, di parlare nella sua lingua, di scrivere curdo, di avere un giornale e dove la gente curda viene arrestata se trovata in possesso di libri in curdo o di dischi di musica curda.
E mi permetta anche una citazione, ad un anno dalla scomparsa, in memoria di Don Andrea Santoro, il prete cattolico ucciso a Trebisonda (Turchia!”), mentre era in chiesa da solo, in ginocchio davanti all’altare, freddato alle spalle da un colpo di pistola esploso da un estremista islamico.
Parlando sempre di tolleranza agli stranieri ed alle minoranze, signor Pablo, ha mai visto in TV le scene di odio razziale con bandiere americane e di Israele bruciate, che si accompagnano spesso a manifestazioni di piazza nei paesi islamici?
Fino a ieri quelle scene di intolleranza razziale allo straniero potevamo vederle solo nei paesi appunto islamici, il 25 Aprile 2006 le stesse sconvolgenti scene di bandiere americane ed israeliane bruciate e calpestate le abbiamo anche viste in Italia a Milano e a Roma, da parte di cittadini italiani militanti nell’estrema sinistra.
Cosa penserebbe Primo Levi di tutto cio, gli italiani che bruciano e calpestano la bandiera americana, del popolo che li ha liberati dal nazi-fascismo, gli italiani che bruciano e calpestano la bandiera di Israele, come solo potevano fare i nazisti…
ACCUSE DI RAZZISMO AL DIRETTORE DI SANREMO NEWS
28 Gennaio 2007
Il Direttore di Sanremo News, Carlo Alessi, viene accusato di razzismo da un lettore che si lamenta dell’inserimento di nomi e cognomi di malviventi extracomunitari e “solo” delle iniziali per quelli italiani; questo l’intervento di Luca D’Amore de LA FORTEZZA…
Egregio Direttore
Porto il mio “commento” a nome dell’Associazione LA FORTEZZA su quanto scritto dal lettore che vi accusa di razzismo!
Si, stiamo veramente toccando il fondo!
Il sig. Alberto dice di seguire da parecchio tempo il suo giornale, ma forse non con la dovuta attenzione!
Probabilmente gli è sfuggita una notizia, quella pubblicata da Sanremo News il 29 Dicembre 2006 sui numeri dell’attività del Commissariato di Polizia di Sanremo.
Quasi il 90% delle persone tratte in arresto sono extracomunitari.
Questo dato statistico ha bisogno di commenti?
Non credo!
Il problema quindi non è se scrivere o non scrivere per intero il nome dell’extracomunitario che ha effettuato un delitto, IL PROBLEMA E’ LA NOSTRA SICUREZZA!!!
Il sig. Alberto si sente sicuro?
Noi no, per niente ed oltre a non sentirci sicuri siamo anche “impauriti” dalle nuove politiche immigratorie del governo Prodi, che porteranno per il 2010 al raddoppio dell’attuale popolazione immigrata, con grande accrescimento quindi di quella manovalanza criminale, che già costituisce un gravissimo problema ed impaurisce i cittadini.
Ci preoccupiamo della nostra sicurezza e di quella dei nostri figli, siamo perciò razzisti?
Io personalmente ho sposato un’extracomunitaria, quindi conosco molto da vicino i tanti problemi degli extracomunitari, ma quando leggo di Dris Tabaki (Sanremo News del 5 gennaio 2007), che gira per Sanremo fingendosi handicappato ed usa villanamente le stampelle per colpire i derubati,
specialmente donne ed anziani, allora, mi permetta sig. Alberto, io mi arrabbio davvero e quando mia figlia, mia madre o mia moglie passeggiano per Sanremo io non sono più tranquillo, come potevo esserlo invece 10 anni fa.
Poi lasci stare i “terroni” e non si permetta di offenderne la memoria con certi paragoni, mio nonno “terrone” ad esempio arrivò al nord nel dopo guerra e pur avendo 4 figli che NON mangiavano tutti i giorni, NON andava a chiedere l’elemosina o a spacciare o a rubare , ma sgobbava dal mattino alla sera con una pala ed una cazzuola!
Ed infine tira in ballo anche i Saraceni!
Arrivavano sulle nostre coste a razziare, depredare, violentare, ammazzare e rapire i nostri avi e quindi, forse, dovremmo anche accettare benevolmente di avere nel sangue quelle origini in seguito a qualcuno degli innumerevoli strupri!
Ripeto, stiamo veramente toccando il fondo, a quando la richiesta al Direttore di Sanremo News di non pubblicare più i reati commessi dagli extracomunitari in nome della nuova ed imperante politically correct?
Luca D’Amore
AVE OTMAN!
15 Gennaio 2007
Il primo nato del 2007 è Otman, un bambino marocchino nato ad Imperia ed il lieto evento è subito stato strumentalizzato dalla sinistra locale…
Con l’arrivo del 2007 abbiamo letto che il primo bimbo nato in Italia è nato ad Imperia, ma siccome il bambino si chiama “OTMAN” ed è figlio di una coppia di giovani marocchini residenti nel capoluogo, l’evento è subito stato “strumentalizzato” dalla sinistra locale.
La figura generale degli immigrati è stata esaltata ed osannata con riverenze ed ovazioni, che neppure gli antichi greci sapevano “tributare” alle loro divinità.
Ecco quindi il nuovo dio “immigrato”.
“Grazie” agli immigrati crescono popolazione, occupazione, imprese artigiane e commerciali ed addirittura “grazie” agli immigrati si salveranno anche preziosi posti di lavoro nelle nostre scuole!
No, non facciamoci imbrogliare, non è affatto vero che un grande flusso di immigrazione sia vantaggioso per il tessuto sociale e produttivo.
La piccola e media impresa, vera e propria ossatura della nostra provincia, richiede perlopiù quella specializzazione produttiva che certo non può arrivare da un flusso senza freni di extracomunitari..
Tale flusso abbassa invece il costo della manodopera non qualificata e questo non porta vantaggi né all’imprenditore, né tantomeno al lavoratore.
Al contrario gli svantaggi sono evidenti; in termini economici, poiché lo Stato si trova costretto a sobbarcarsi costi maggiori per tentare di gestire l’emergenza derivante dal continuo arrivo di nuovi immigrati.
Ciò significa più tasse per chi lavora, un maggior costo dello Stato sociale, tariffe più alte e si finisce soprattutto per accrescere inevitabilmente quella manovalanza criminale che già costituisce un gravissimo problema ed impaurisce i cittadini.
Leggendo infatti i numeri dell’attività del Commissariato della Polizia di Sanremo, apprendiamo che nel 2006, quasi il 90% delle persone tratte in arresto sono extracomunitari.
Nel tributo della sinistra alla crescita degli extracomunitari in provincia di Imperia possiamo quindi aggiungere, oltre la salvaguardia delle cattedre scolastiche, anche la salvaguardia dei posti di lavoro di poliziotti, carabinieri e guardie carcerarie, categorie che “beneficeranno” in maniera sicuramente più importante rispetto agli insegnanti, delle nuove e massicce ondate migratorie, che si ipotizzano, grazie al governo Prodi, nella misura di 300.000 unità l’anno e che porteranno per il 2010 il raddoppio dell’attuale popolazione immigrata.
Esultiamo quindi, la popolazione italiana si ridurrà, si logorerà la sua antica civiltà, i crimini aumenteranno, ma salveremo tante cattedre nelle scuole.
TALEBANI D’OCCIDENTE
8 Gennaio 2007
L’Associazione LA FORTEZZA chiude un periodo festivo piuttosto “tumultuoso” e ricco di polemiche sulle nostre tradizioni culturali, con un pensiero del suo Presidente Luca D’Amore…
Sulle polemiche nate nel periodo natalizio su presepi e crocifissi vogliamo chiarire quanto segue.
Le richieste assurde di togliere i presepi dalle scuole, di eliminare i canti natalizi o i crocifissi dagli edifici pubblici non arrivano dal mondo musulmano, ma da quegli italiani che diffondono i pensieri del fondamentalismo islamico, ovvero da quella schiera di laicisti nostrani che vorrebbero trasformare l’Italia in un ennesimo laboratorio del multiculturalismo, eliminando i simboli religiosi e umani che s’ispirano al cristianesimo, relativizzando ed uniformando le fedi, i valori, le culture e da quelle frange della sinistra radicale, oggi al governo in Italia, che vanno nelle nostre piazze ad urlare “dieci, cento, mille Nassiriya” e che mettono sullo stesso piano Bin Laden e Bush.
Ricordiamo che la Vergine Maria e suo figlio Gesù, sono venerati anche dall’islam e che in 25 Paesi a maggioranza musulmana il Natale cristiano è considerato festa nazionale.
In Marocco ad esempio nel giorno di Natale le scuole rimangono chiuse e la gente è partecipe alla festività cristiana.
Le insegnanti italiane che hanno deciso di non allestire i presepi e di vietare agli studenti le canzoni di Natale, addicendo come motivazione di non voler “urtare la suscettibilità dei musulmani”, hanno subito dure critiche anche da Souad Sbai, presidente della Confederazione delle Associazioni della Comunità marocchina in Italia, che ha dichiarato “Anche per noi musulmani la figura di Gesù e quella di Maria sono importantissime e più volte ricordate dal Corano stesso, quindi non vedo perché i bimbi musulmani non possano cantarle”.
Il sospetto, sempre più concreto, è che il cosiddetto rispetto nei confronti della religione musulmana sia solo un pretesto per mascherare fini bassamente ideologici, che hanno come obiettivo principale quello di aumentare le divisioni tra la civiltà cristiana e musulmana e far diventare integralisti e quindi politicamente schierati a sinistra tutti i musulmani che arrivano da noi.
I nemici del crocifisso, del presepe, dei canti natalizi o comunque della festa della nascita di Gesù, abbiano il coraggio di affermare che sono nemici sia della civiltà cristiana che della civiltà musulmana e sappiano che, di fatto, sono alleati degli integralisti islamici e la smettano di strumentalizzare i musulmani impegnati a condividere un’identità italiana e una comune civiltà dell’uomo.
Coloro che fino a pochi anni fa volevano contrapporsi al modello occidentale, sposavano l’ideologia comunista, caduto il comunismo, l’unico modello “sicuro” per contrapporsi a quello occidentale è il fondamentalismo islamico.
Non è un caso quindi che la sinistra estrema e non solo, abbia sposato la causa del fondamentalismo e non possiamo così stupirci quando vediamo oggi nelle piazze italiane le stesse raccapriccianti “scene”, che eravamo abituati a vedere fino a poco tempo fa solo nelle piazze iraniane e pakistane (bandiere Americane e d’Israele bruciate ecc..).
La battaglia comune che ci attende, in Italia, in Occidente e nei Paesi musulmani, è essenzialmente una battaglia d’idee affinché trionfino valori come il primato della vita e del rispetto dei diritti fondamentali della persona.
Luca D’Amore
ANCORA ATTACCHI ALL’ASSOCIAZIONE LA FORTEZZA
28 Dicembre 2006
Il duo rosso-artistico PALEX-CAMARDA attacca pesantemente l’Associazione LA FORTEZZA sulle pagine di Sanremo News, queste le 3 repliche dell’Associazione…
Egregio Signor Camarda
Noi partiamo da un presupposto molto importante che è quello del pieno rispetto per tutte le persone e per tutte le identità culturali.
A noi, a differenza sua, non dà fastidio nessuna idea e nessuna argomentazione ed accettiamo pienamente che ci siano persone come Lei che pensano che la nostra è una cultura multirazziale, ma anche Lei dovrebbe serenamente accettare che ci sono anche persone che non la pensano così e che vogliono salvaguardare le radici e le tradizioni culturali della terra in cui sono nati.
Fatta questa premessa le diciamo subito che è molto facile parlare di cultura multirazziale in una società come la nostra, aperta e tollerante nei confronti di tutti.
Perché non va a fare le stesse prediche in un paese islamico, visto che vanta una costante frequentazione del centro storico e quindi non le mancheranno di certo gli amici che la potranno ospitare in uno di quei paesi.
Dopo questa esperienza ci rivedremo e sarà interessante vedere se il suo pensiero sull’imperante globalizzazione dei popoli e delle culture sarà sempre lo stesso (sempre se ritornerà pero!).
L’esempio che lei porta della cultura americana non ci “azzecca” per niente!
L’america è stata “acculturata” dai popoli europei, quindi un profondo legame ed un costante interscambio culturale mi sembra del tutto ovvio.
Poi se con l’esempio dell’America, mangiamo americano, vestiamo americano, feste americane, film americani ecc.., Lei ci vuole far capire che ormai dobbiamo far nostre tutte le culture, come da proposta di legge dei ds denominata “Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione dei culti ammessi”, dove lo Stato Italiano non solo legittimerà il matrimonio islamico con tutti gli annessi e connessi del caso (ripudio, poligamia, discriminazioni di genere), ma riconoscerà di fatto il Diritto di famiglia islamico regolamentato dalla Shar’ia, allora le diciamo chiaramente che per noi il processo di integrazione non si dovrebbe basare sul cambiamento della Costituzione di un Paese per favorire una determinata etnia o religione, bensì sul principio che le leggi del Paese ospitante vanno sempre e comunque rispettate ed accettate.
Sarà quindi introdotto il Mut’à, ovvero il contratto di matrimonio a tempo determinato (rinnovabile), che rientra nella categoria degli “affitti o locazioni” (ijara).
In parole povere la proposta di legge dei ds legittimerà il ripudio, la poligamia, il dominio dell’uomo sulla donna ed il matrimonio a tempo determinato!
Come sono cambiati i tempi, sig. Camarda, negli anni 70 i comunisti combattevano per la parità dei diritti tra uomo e donna, per l’aborto, per il divorzio, adesso invece vogliono portare le donne in Italia dove in Italia non sono mai state, oggetto di una compra vendita a tempo determinato!
Sulla rivalutazione del centro storico anche con le sue iniziative culturali non possiamo che complimentarci vivamente con Lei, anche perché, non dimentichiamolo, nel centro storico c’è una via dedicata a Luca Spinola, che per noi rappresenta un vero esempio di quelli che sono i nostri principii.
Lei vuole venire a conoscenza della nostre attività ecc.., Lei non deve fare altro che scriverci al nostro indirizzo e-mail info@lafortezza.org e come Lei tutti coloro che ne sono interessati.
Non le piace il nostro logo!
La fortezza rappresenta le nostre tradizioni, la nostra storia, la nostra cultura, i crociati invece rappresentano coloro vogliono difendere questi valori.
Tutto lì!
Magari Lei ha un grafico più bravo del nostro, ci mandi anche il logo della sua rassegna musicale, così sempre per par condicio, esprimeremo anche noi qualche “pubblica” critica.
Lei invita La Fortezza e i Giovani Padani a frequentare di più il centro storico, noi invitiamo Lei a frequentare un po’ gli androni del Commissariato e le nostre carceri, sempre per la par condicio naturalmente.
Infine Lei dice di avere una cultura basata sull’accoglienza e quindi più aperta della nostra, ma dimentica di aver scritto poco prima di trovare fastidiose le nostre argomentazioni e questo caro sig. Larry Camarda, non significa per niente avere una cultura aperta e tollerante, anzi, significa esattamente l’opposto.
Sig. Palex,
Lei è il vignettista della CGIL, quindi politicamente schierato ed è assolutamente normale che difenda la sua “bottega”!
Noi della nostra Associazione invece, non frequentiamo e non abbiamo mai frequentato nessuna isola felice della politica, quindi abbiamo “solo” da mettere in campo le nostre idee ed i nostri ideali.
Lei parla di crociate come immagini di “orrore e massacro inutile” ed è tra quelli che invece esulta perché l’11 Ottobre 2006 è stata intitolata una sala del senato a Carlo Giuliani, il suo eroe moderno, distintosi per aver cercato di spappolare la testa di un carabiniere con un estintore, durante la guerriglia urbana scatenata dai noglobal, in occasione del G8 di Genova.
Noi purtroppo, ce ne scusi tantissimo, abbiamo una concezione dell’eroismo un po’ antiquata, legata al compiere azioni straordinarie a fin di bene, al sacrificio della propria vita per la salvezza di un’altra, al compiere un gesto d’onore per la patria.
Non ce ne voglia quindi se i crociati sono i nostri antichi eroi e non ce ne voglia se pur con tutto il rispetto ed il rammarico che abbiamo per la preziosissima perdita di una vita umana, non siamo d’accordo che una persona che stava tirando un estintore ad un carabiniere, abbia l’onore di un’aula del senato della Repubblica Italiana.
Lei poi parla delle religioni monoteiste e, guarda caso, attacca la religione cattolica, guardandosene bene dal fare, sempre per par condicio, anche un attacco alla religione musulmana, che ci risulta essere ugualmente monoteista!
Chiude il suo intervento infine con una poco educata offesa di “str…” nei nostri confronti, sulla quale crediamo sia cosa opportuna non replicare, per il rispetto ed il buon gusto dei lettori di Sanremo News.
Sig. Camarda,
le informazioni sulla nostra Associazione sono anche state più volte pubblicate da Sanremo News e da altri quotidiani locali, quindi se non vuole richiederle direttamente al nostro indirizzo, se le vada a cercare, come abbiamo fatto noi del resto per trovare e vedere la locandina della sua rassegna “Rock in the casbah”.
SPAVENTATI!
Ecco il sentimento che ci ha generato la sua locandina, un tipo che porta su una vespetta tre donne, una col chador ed altre due sempre col chador o forse col burqa.
Noi ci siamo semplicemente chiesti se quelle tre donne sono 3 donne arabe o tre donne italiane dopo che il parlamento italiano avrà approvato la proposta di legge dei ds “Norme sulla libertà religiosa e abrogazione della legislazione dei culti ammessi”, che di fatto riconoscerà in Italia il diritto di famiglia islamico regolamentato dalla Shar’ia.
Perché ne Lei ne il sig. Palex ci avete risposto su questo argomento?
Perché vi attaccate al logo dei crociati e non ci rispondete invece se trovate giusto che una donna italiana possa essere oggetto del Mut’à, cioè di un contratto matrimoniale a tempo determinato (rinnovabile), che rientra nella categoria degli “affitti o lacazioni” (ijara)?
Chi tratterà questi contratti, le agenzie immobiliari?
A Sanremo ce ne sono tante e con la crisi che c’è potranno almeno arrotondare…
Perché tutti questi importanti cambiamenti della nostra società e soprattutto della nostra Costituzione passano quasi inosservati?
Perché non ne volete parlare?
Perché sviate e cercate altri argomenti di dibattito?
Avete forse paura di perdere le amicizie che vantate in ambito politico?
Chiude sig. Camarda dicendoci, quasi come fosse una minaccia, che verrà a trovarci quando proporremo iniziative di qualsiasi tipo…
Molto bene, ci lasci solo il tempo, la nostra Associazione opera da poco…
Stiamo comunque preparando diverse iniziative, anche una in particolare di carattere canoro e noi che come detto non frequentiamo e non abbiamo mai frequentato nessuna isola felice della politica, e non abbiamo padrini, sovvenzioni, vantaggi o sponsorizzazioni varie, ci possiamo anche permettere il lusso, visto la sua esperienza nel settore, di invitarla pubblicamente a partecipare, indipendentemente dai credi politici, che crediamo non abbiano nessun valore quando si parla di fare musica, cioè di arte.
ACCUSE DI INTOLLERANZA ED INTEGRALISMO
24 Dicembre 2006
Un anonimo lettore di Sanremo News, Andrea, accusa l’Associazione LA FORTEZZA di intolleranza ed integralismo, questa la replica de LA FORTEZZA…
Egregio Direttore,
Rispondiamo alla mail di Andrea in quanto ci sentiamo parte in causa...
L'Associazione LA FORTEZZA, nei suoi tanti interventi su Sanremo News, non ha mai attaccato nessuno, ma ha solo difeso con vigore le nostre tradizioni culturali.
Vediamo invece che il signor Andrea con toni particolarmente violenti ed offensivi vuole metterci il bavaglio alla bocca.
Il signor Andrea si professa cattolico e come tale può forse restare indifferente a quanto sta accadendo in questi giorni in Italia?
Alla scuola materna Casa del Bosco di Oltrisarco è stato vietato ai bambini di cantare i tradizionali canti di Natale: il tutto in nome e a “beneficio” del rispetto verso i compagni non cattolici.
E non parliamo di Vigodarzere, paese alle porte di Padova, dove al vescovo Antonio Mattiazzo è stato impedito di inaugurare la scuola intitolata a San Domenico Savio in quanto figura non citata nel Corano.
Oppure, ancora, a Firenze, dove il Consiglio regionale ha deciso di allontanare il presepe dall’aula.
O, infine, al caso dell’arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani al quale il consiglio d’istituto della scuola elementare di San Gimignano ha respinto la visita pastorale in quanto non avrebbe «portato rispetto alle minoranze religiose presenti tra gli studenti».
Va bene quindi il cattolicesimo dell'associazionismo volontario e solidale, ma secondo noi va bene anche il cattolicesimo di coloro che si "turbano", quando vengono a conoscenza delle notizie sopra citate!
Secondo il signor Andrea, noi invece siamo soltanto degli ipocriti e dei farisei, che non sono degni neppure di avere voce!
Ma guarda un pò!
Ma chi sei tu caro Andrea per giudicare gli altri, da quale pulpito stai predicando?
Per noi sarebbe molto bello darti un'identità reale ed invitarti ad un sano confronto in una delle nostre prossime riunioni.
Potrai renderti conto che ci sono tanti cattolici che oltre a dedicarsi in silenzio all'assistenza dei deboli e degli emarginati, sono anche convinti difensori delle nostre tradizioni e dei nostri simboli religiosi.
Perchè tu non vuoi rispettare chi non la pensa come te, e vuoi addirittura censurarci?
Non è che tu per caso sei un prestanome e questo è soltanto un "giochetto" politico?
Bene, se esisti davvero, caro Andrea, prendi contatto con la nostra Associazione al seguente indirizzo info@lafortezza.org .
Un caloroso Augurio di BUON ANNO a tutti i lettori di Sanremo News.
ADEL SMITH ED IL LANCIO DEL CROCIFISSO
20 Dicembre 2006
L’Associazione LA FORTEZZA, al centro delle polemiche di questi giorni sul ruolo del Crocifisso, precisa quanto segue sulle pagine di Sanremo News…
Egregio Direttore
Vorremmo puntualizzare ai lettori di Sanremo News che la nostra Associazione non va contro nessuno, LA FORTEZZA va solo a favore ed in difesa della nostra cultura e dei nostri simboli, Crocifisso compreso...
Adel Smith, presidente dell'Unione musulmana d'Italia, lanciò nel dicembre 2003 un Crocifisso dalla finestra dell'ospedale dove era ricoverata sua madre dichiarando "Sono tranquillo, sereno e divertito e se mi ritrovassi nella stessa circostanza non esiterei a rifare lo stesso gesto.
Ho buttato quel Crocifisso dalla finestra dell'ospedale perchè nessuno poteva imporre a mia madre di morire con accanto un idolo che non è suo".
Di oggi è proprio la notizia che il Tribunale di Verona ha condannato Adel Smith, che ripetiamo è Presidente dell'Unione musulmani d'Italia, a pagare una multa di 6.000 Euro per vilipendio della religione Cattolica, per aver definito in una tv locale, la Chiesa "un'associazione a delinquere".
Gli italiani che a soli scopi elettorali e di potere si impastano la bocca di buonismo, tolleranza, integrazione e politically correct, dovrebbero prima di tutto chiedere scuse ufficiali a coloro che invece offendono i nostri simboli e la nostra cultura.
Perchè questi signori invece di andare ad esempio a fare la prova di come si vive in un centro d'accoglienza in Italia, non fanno invece la prova di andare nei paesi islamici ad offendere i simboli islamici?
Così, tanto per verificare la par condicio!
Adel Smith in Italia ha subito un regolare processo e regolari condanne per vilipendio, condanne in primo grado che poi magari saranno anche cancellate dal solito giudice nei prossimi gradi di giudizio.
Cosa succederebbe invece in un paese islamico a parità di reati?
Chi vuole può anche risponderci privatamente a info@lafortezza.org .
GIU’ LE MANI DAL CROCIFISSO!
18 Dicembre 2006
L’Associazione LA FORTEZZA lancia sulle pagine di Sanremo News, una vera e propria campagna a favore del Crocifisso…
Egregio Direttore,
Le scriviamo sulla base di alcune segnalazioni che abbiamo ricevuto, secondo le quali il Crocifisso mancherebbe in diverse aule scolastiche della nostra provincia!
Ricordiamo che la sentenza n. 389 della Corte Costituzionale, depositata nel mese di dicembre 2004, ha di fatto confermato il pieno diritto del Crocifisso a restare nelle aule scolastiche e prima di questo il Ministero dell’istruzione emanò una circolare (la n. 2666) che ne ribadiva l’obbligatorietà.
Tali disposizioni prevedono in particolare che il Crocifisso sia parte integrante dell’ordinario arredamento delle aule scolastiche ed il Ministero dell’istruzione ricorda inoltre alle scuole, che il Consiglio di Stato (parere n. 63/1988) ha precisato che la Croce, a parte il significato per i credenti, rappresenta un simbolo di civiltà inteso come valore universale, indipendentemente da qualsiasi specifica confessione religiosa.
Basta quindi con questo “azzerbinamento” allo straniero!
Pretendere l’esposizione del Crocifisso nelle aule scolastiche italiane, non è solamente una nostra semplice e gentile richiesta, ma un preciso dovere di ogni dirigente scolastico e chi non lo esegue se ne deve assumere tutte le responsabilità!
Invitiamo quindi genitori e studenti, che hanno a cuore le sorti del Crocifisso a pretenderne l’esposizione nelle aule, sulla base delle sentenze e delle circolari sopra citate.
Coloro che vogliono contattare la nostra Associazione per esprimere solidarietà alle nostre iniziative, possono scriverci al seguente indirizzo: info@lafortezza.org .
LAVORATORI ITALIANI DISCRIMINATI!
12 Dicembre 2006
LA FORTEZZA, in quello che è diventato un botta e risposta, risponde ancora al sig. Gianni sulle pagine di Sanremo News, portando un esempio di discriminazione nei confronti dei lavoratori italiani…
Egregio Signor Gianni,
La ringraziamo per quello che scrive sulla nostra Associazione LA FORTEZZA, le sue attente esternazioni ci offrono ancora degli spunti di riflessione molto importanti…
Lei dice “Per concludere vorrei aggiungere anche che tutto questo non sia poi una anteprima politica (spero di no altrimenti ci potremmo subito sparare) e cioè i nostri beneamati politici cominciano ad accontentarli per acquisire un pò di voti in più”.
Ecco, sig. Gianni, non faccia gesti sconsiderati, ma purtroppo questo processo è già iniziato da tempo…
Si legga per esempio il comunicato della CGIL, pubblicato proprio su Sanremo News…
Parlano di diritti, di lavoratori, di leggi, di regolamenti e poi chiudono dicendo “In caso di carenza di posti sul pullman si darà la precedenza ai lavoratori extracomunitari”.
MA CI RENDIAMO CONTO?!?!
Loro rappresentano un sindacato, il loro verbo si basa sull’uguaglianza ED OFFRONO LA PRECEDENZA DEL SACROSANTO DIRITTO A MANIFESTARE AI LAVORATORI EXTRACOMUNITARI!!!
MA COME????
La manifestazione è in Italia E NOI ITALIANI ABBIAMO ALMENO PARI DIRITTI A MANIFESTARE DEGLI STRANIERI CHE VENGONO A LAVORARE A CASA NOSTRA!!!
Le politiche di immigrazione riguardano solo gli immigrati o riguardano anche noi Italiani che li accogliamo nel nostro paese?
INCREDIBILE!!!
Quindi sig. Gianni, come può vedere il problema che Lei si pone è già superato, SIAMO NOI ITALIANI CHE DOBBIAMO LOTTARE PER AVERE PARI DIRITTI DEGLI EXTRACOMUNITARI.
Coloro che sono coraggiosamente interessati a mantenere la cittadinanza italiana e a far valere i propri diritti (?!?!) possono contattarci al nostro indirizzo info@lafortezza.org .
SALVIAMO LE NOSTRE TRADIZIONI CULTURALI
9 Dicembre 2006
Un lettore di Sanremo News, il signor Gianni, fa un appello per salvare le nostre tradizioni culturali. Questa la risposta dell’Associazione LA FORTEZZA…
Egregio Sig. Gianni,
La nostra Associazione si occupa proprio della salvaguardia delle nostre tradizioni, dei nostri principi e dei nostri valori.
Prima di tutto ci fa molto piacere che il problema cominci a toccare la coscienza di qualcuno e condividiamo gran parte dei pensieri che Lei esprime, anche se vorremmo chiarire meglio un concetto, che secondo noi è molto importante.
I Musulmani amano profondamente la loro cultura ed emigrando nei nostri paesi cercano naturalmente di esportarla.
Da questo punto di vista quindi, anche non condividendola, dobbiamo sicuramente riconoscere in loro, una forza ed un coraggio che noi purtroppo non abbiamo.
La nostra infatti è una società che Lei definisce di “calabraghe” e noi potremmo anche aggiungere di “viziati”, “smidollati” e “braghemolle”, di persone che nella maggior parte dei casi sono completamente disinteressate alle nostre radici culturali e che ad esempio quando noi abbiamo criticato l’arabo a scuola proponendo invece il dialetto, si sono anche permesse di deriderci!
Questa è la nostra società caro signor Gianni: non facciamoci grosse illusioni e soprattutto non prendiamocela coi Musulmani, che non ne possono proprio niente.
Il problema siamo noi, essenzialmente e soltanto noi, che non diamo importanza a questi valori, salvo poi scandalizzarci se, come sta succedendo in Inghilterra, il Natale ed i suoi simboli religiosi vengono quasi banditi, se non troviamo più le statuine del Presepe nei supermercati, se insegnano l’arabo a scuola e se i Crocifissi nelle scuole e negli uffici pubblici cominciano a diventare merce rara!
Salvare la nostra cultura quindi non significa andare contro la cultura dei Musulmani, ma significa sensibilizzare la gente sull’importanza delle nostre tradizioni e spingere tutti a dare il loro piccolo contributo.
LA FORTEZZA è nata con questo scopo ed invitiamo il signor Gianni e tutti coloro che respingono l’idea di questa palese “resa” culturale di contattarci al seguente indirizzo info@lafortezza.org .
LINGUA ARABA A SCUOLA
22 Novembre 2006
Un articolo pubblicato sul quotidiano LA STAMPA informa che alcuni genitori, con figli alla scuola elementare “Asquasciati” di Sanremo, sono contrari agli interventi di mediatori culturali che, durante le lezioni, mostrano ai bambini italiani la scrittura araba.
Questo l’intervento dell’Associazione LA FORTEZZA sulle pagine di Sanremo News…
Gentile Direttore,
Le scrivo a nome dell’Associazione “La Fortezza”, su quanto riportato da “La Stampa” di ieri e cioè che la scuola elementare “Asquasciati” di Sanremo ha deciso di mostrare ai bambini italiani la scrittura araba.
Secondo la direttrice vicaria Franca Perasso tale decisione sarebbe stata intrapresa “come arricchimento, nel processo d’integrazione degli alunni stranieri”.
Insomma, in poche parole, siamo noi italiani che per favorire l’integrazione degli amici arabi dobbiamo cominciare ad imparare la loro lingua e già dalla scuola elementare!!!
Quindi magari, da li a poco, la scuola elementare “Asquasciati” comincerà a chiedere a tutte le mamme italiane, sempre come arricchimento del processo di integrazione, di accompagnare i bambini a scuola indossando il chador ed alle insegnanti di mettere il burqa durante le lezioni e magari comincerà a bandire dalla mensa le carni rosse, per non parlare poi dei crocifissi, dell’insegnamento della religione cattolica o di quant’altro è sinonimo della nostra specifica identità culturale…
Questo caro Direttore non è giusto e noi con tutto il rispetto che dobbiamo a chi arriva nel nostro paese per vivere e lavorare onestamente, ci dobbiamo ribellare da simili atteggiamenti di palese “resa culturale”!
Da che mondo è mondo sono sempre state le persone arrivate in un nuovo paese, che per integrarsi hanno dovuto imparare la cultura di chi li ospita, ma anche gli usi, i costumi e le tradizioni, quindi il processo di integrazione degli alunni stranieri dovrebbe, secondo logica, essere esattamente l’opposto rispetto a quanto deciso dalla scuola elementare “Asquasciati” in collaborazione col Comune di Sanremo (ebbene si, c’è anche lo zampino del Comune, così magari arriveranno a deliberare in arabo, tanto per essere sempre più chiari con noi cittadini…).
Perché allora non fare a tutti i bambini dei corsi di dialetto sanremasco?
“Lancio” questa riflessione ai vostri lettori, che possono anche mandare una e-mail alla nostra Associazione “La Fortezza” all’indirizzo info@lafortezza.org che ha come obiettivo la salvaguardia delle nostre tradizioni e della nostra identità culturale.
INSICUREZZA E DEGRADO IN VIA PIETRO AGOSTI
19 Ottobre 2006
Un cittadino denuncia sulle pagine di Sanremo News, lo stato di estrema insicurezza e degrado che si vive a Sanremo in Via Pietro Agosti, questa la lettera dell’associazione LA FORTEZZA…
Egregio Direttore,
Le scrivo a nome di un piccolo gruppo di cittadini di Sanremo, che dopo aver letto la lettera che Le ha inviato il povero signore abitante in Via P. Agosti, ha deciso di informarla della nascita di una nuova Associazione “LA FORTEZZA” (e-mail: info@lafortezza.org ).
“LA FORTEZZA” ha come scopo quello di tutelare, promuovere e valorizzare le cose d’interesse storico, artistico e culturale del Ponente Ligure e di diffondere le tradizioni, la storia, l’arte e la cultura della nostra terra.
Il caso del povero signore abitante in Via P. Agosti è davvero emblematico di come noi, che siamo nati in questa città, stiamo progressivamente perdendo i nostri diritti e la nostra cultura…
Forse non ce ne stiamo rendendo conto, ma è Lui, il povero signore abitante in Via P. Agosti, che è diventato l’extracomunitario, è Lui che ha perso i suoi diritti, è Lui che deve mantenere l’anonimato per ragioni di sicurezza, è Lui che deve supplicare gli Amministratori e le forze dell’ordine, è Lui che sotto casa ha una macelleria, un call-center ed un bar biliardo di nordafricani, è Lui che non osa dire nulla, è Lui che subisce in silenzio e rassegnazione, è Lui che è fatto oggetto di insulti e di minacce, è Lui che sta imparando le regole del ramadan, è Lui che trova sotto casa ogni tipo di rumenta, è Lui che deve sopportare il puzzo di urina, è Lui che ha paura di vivere in questa via, MA SIAMO TUTTI NOI, che dobbiamo prendere coscienza di questa situazione se vogliamo evitare di consegnare le chiavi della nostra città a culture che non ci appartengono e che sono molto lontane dalle nostre concezioni di vita.
La nostra non è una terra deserta e semidisabitata, senza storia, senza un’inconfondibile fisionomia culturale e spirituale, da popolare indiscriminatamente come se non ci fosse un patrimonio tipico di umanesimo e di civiltà.
Gli extra comunitari che arrivano nelle nostre terre devono, per integrarsi nel tessuto sociale ed occupazionale, conoscere ed apprendere la nostra cultura e pur vedendo riconosciute le loro radici, devono rispettare usi e consuetudini della società che li ha accolti.
L’Associazione LA FORTEZZA vuole quindi diffondere e far conoscere la cultura della nostra terra agli extracomunitari, ma non solo, anche a noi che forse non l’amiamo abbastanza e se non l’amiamo abbastanza non riusciremo neanche a trasmetterla adeguatamente ai nostri figli ed a coloro che vengono a popolare il nostro territorio.
Quanti lettori di Sanremo news sanno chi è Luca Spinola?
Rispondeteci sinceramente (e-mail: info@lafortezza.org ), senza far ricorso a libri e a testi storici e vedrete che abbiamo ragione…
Eppure Luca Spinola dovrebbe essere, per ogni Sanremese o Sanremasco, una specie di mito, perché se oggi siamo lì a discutere di queste cose e non ci chiamiamo Alì, Mustafà o Mahammed e le nostre donne non girano col burka o col chador, lo dobbiamo anche a Lui…
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